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Cronaca

Preoccupazione nel M5S: «Le infiltrazioni mafiose in Veneto raggiungono limiti inaccettabili»

L'Onorevole Enrico Cappelletti e la Senatrice Barbara Guidolin richiamano l'attenzione sulla presenza della malavita organizzata sul territorio regionale, sia in campo politico che economico

«Le infiltrazioni mafiose in Veneto raggiungono limiti inaccettabili. I dati di Bankitalia, Dia e Università Bo di Padova, nell'analisi presentata dall'Osservatorio regionale, indicano edilizia, immobiliare e commercio quali settori più esposti. Si considerino inoltre i reati ambientali e quelli minori mai denunciati.
L’attentato all’ex direttore del Giornale di Vicenza Ario Gervasutti, il cui mandante indagato è il vicentino Alberto Filippi per 20 anni senatore della Lega e poi accolto dai meloniani di FdI, compiuto da un affiliato alla 'ndrangheta è solo l’ennesima indagine che riguarda le mafie in Veneto. Fosse entrato nel M5S ci sarebbero stati titoli sui TG per mesi e mesi».
Sono l'Onorevole Enrico Cappelletti e la Senatrice Barbara Guidolin, entrambi in quota M5S Veneto, ad esprimere le proprie preoccupazioni in merito alla presenza della malavita organizzata sul territorio regionale, richiamando l'attenzione sulle possibili infiltrazioni anche nella classe dirigente: «La presenza ed i contatti con esponenti politici è stata sottostimata o spesso negata, la criminalità organizzata di stampo mafioso in Veneto è ormai una presenza stabile».

I due parlamentari del Movimento 5 Stelle concentrano poi la loro attenzione sull'economia regionale che fare gola alle associazioni mafiose, visti anche i progetti legati ai Giochi olimpici invernali di Cortina e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: «I risultati di una ricerca condotta dall’Università di Padova indicano che le aziende venete a rischio infiltrazione mafiosa oscillano tra il 5 e il 7%, circa trentamila imprese. È indubbio che siano appetibili i cantieri e i finanziamenti multi milionari con fondi Pnrr e le Olimpiadi, senza contare progetti faraonici e discussi da molte associazioni e comitati locali come quello tramviario su monorotaia di Padova che porterebbe cantieri di varia natura per oltre 500 milioni di euro. Un bocconcino potenzialmente appetibile».

Preoccupazioni che trovano fondamento nelle indagini delle forze dell'ordine: «La criminalità fa affari con le imprese del Nord Est, siamo tutti chiamati ad una allerta certosina e capillare. Camorra sul litorale veneziano? 452 anni gli anni di carcere richiesti per gli imputati, il maggiore processo di mafia dal tempo della mala del Brenta. Il processo ai "casalesi" di Eraclea, poi 'ndrangheta a Verona con condanne per 150 anni al processo "Isola Scaligera" che conferma la presenza di una cellula mafiosa sul territorio. ‘Ndrangheta nel Veronese è poi interessata al ciclo dei rifiuti ma sembra capace di mettere mano anche sui lavori della Fondazione Arena di Verona. Padova? Blitz contro la 'ndrangheta nel 2019 hanno portato ad 33 ordinanze di custodia e ad oggi la preoccupazione nel territorio padovano sembra crescente. A Venezia un anno fa è stato sventato il tentativo di ricostituzione della Mala del Brenta».

«Secondo la Guardia di Finanza veneta - progesuono gli esponenti del M5S - assistiamo ad una distribuzione variegata delle organizzazioni da Padova a Verona, da Vicenza a Rovigo. La criminalità pugliese e campana sembra attiva principalmente nel settore degli stupefacenti e nel riciclaggio. Tra le mafie di matrice etnica prevalgono quelle albanesi, nigeriana, romena e bulgara.
Se il Veneto non è terra di mafia, la mafia è sempre più invasiva e allarmante nel Veneto. La mafia da noi è sottotraccia, non è più "un problema degli altri», hanno concluso Cappelletti e Guidolin.

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