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Cronaca San Zeno / Viale Cristoforo Colombo

Guardia di Finanza, più di mille reati fiscali scoperti in un anno in Veneto

Per il 246esimo anniversario della loro fondazione, le Fiamme Gialle della regione hanno comunicato il bilancio dell'attività del 2019, oltre a quanto è stato fatto durante l'emergenza Covid

Ieri, 23 giugno, la Guardia di Finanza ha festeggiato il 246esimo anniversario della sua fondazione e le Fiamme Gialle del Veneto lo hanno fatto a Venezia, deponendo corone d'alloro davanti alla lapide dei caduti della Guardia di Finanza e al sacrario militare del comando regionale.
Per l'occasione, i finanzieri hanno diffuso anche un bilancio delle attività svolte l'anno scorso e durante l'emergenza Covid di quest'anno.

Nel corso dell’anno 2019 la Guardia di Finanza del Veneto ha eseguito in totale 48.605 ispezioni e 2.816 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.

REATI FISCALI. Sono stati 1.029 i reati fiscali scoperti lo scorso anno dalle Fiamme Gialle venete. E tra questi reati, i più frequenti sono stati l'utilizzo di fatture false, l'occultamento delle scritture contabili e l'omessa dichiarazione. Denunciati 1.575 responsabili, di cui 40 arrestati. Il valore dei beni sequestrati è di oltre 60 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio dell'autorità giudiziaria ammontano a circa 670 milioni di euro.

TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA. La Guardia di Finanza del Veneto ha dedicato, nel corso del 2019, dieci piani operativi per contrastare gli illeciti in materia di spesa pubblica. 1.071 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 162 deleghe d'indagine concluse in collaborazione con la magistratura ordinaria e 47 deleghe svolte con la Corte dei Conti. Le frodi scoperte sono state pari a circa 741 milioni di euro, mentre si attestano su quasi 700mila euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 147.

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ANCHE ORGANIZZATA. In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 346 soggetti ed ammonta a circa 60 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di 27,5 milioni di euro e di oltre 700mila euro. In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti sono state sviluppate 41 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia di 231 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio, dei quali 35 sono stati tratti in arresto. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato a quasi 200 milioni di euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per 27,5 milioni di euro circa e proposti al sequestro beni per un valore di oltre 40 milioni di euro. Sono stati, poi, eseguiti ai confini terrestri e marittimi 1.968 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta da parte dei soggetti in entrata e in uscita dal territorio nazionale, con scoperta di illecite movimentazioni per oltre 20 milioni di euro e accertamento di oltre 700 violazioni. Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati operati sequestri di beni per un valore pari a circa 15 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 256 milioni di euro. Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati infine denunciati 456 soggetti, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di circa 150 mila euro. E tra le attività del corpo svolte nel 2019 a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle a contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore. In tali ambiti, i reparti operativi hanno effettuato 1.208 interventi e dato esecuzione a quasi 200 deleghe dell'autorità giudiziaria, sottoponendo a sequestro quasi 62 milioni industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri nonché di oltre 51 quintali di di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere.

EMERGENZA COVID-19. A seguito dell'emergenza epidemiologica, le Fiamme Gialle ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione: usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche online, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la pubblica amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al codice degli appalti. Circa 8.000 (7.873) i controlli svolti dalla Guardia di Finanza a partire dallo scorso mese di marzo per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia: quasi 360 i soggetti, a vario titolo, denunciati per violazioni commesse nel periodo dell'emergenza. Con riguardo al contrasto all'infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico del paese, nei primi cinque mesi del 2020 sono stati svolti accertamenti patrimoniali nei confronti di 139 soggetti, con beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie, di valore pari a 32,4 milioni di euro, proposti all’autorità giudiziaria per il sequestro. I provvedimenti di sequestro e confisca operati in applicazione della normativa antimafia hanno invece raggiunto la quota di 630mila euro. La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all'illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine. Nei primi mesi del 2020, per i reati di contraffazione e frode in commercio nonché per violazioni alle norme in tema di sicurezza prodotti, sono stati denunciati 67 soggetti per i reati di frode in commercio (47), vendita di prodotti con segni mendaci (4), truffa (1), falso (2) e manovre speculative su merci (13), constatate sanzioni amministrative in 13 casi e sottoposti a sequestro circa 330mila di mascherine e dispositivi di protezione individuale, oltre 420mila, circa 3.400 confezioni ed oltre 2.700 litri di igienizzanti. Oltre 6.000 mascherine sono state già requisite e ulteriori 2.750 mascherine sono state proposte all'autorità competente della protezione civile per l'adozione di un provvedimento di requisizione. Sono state sviluppate, poi, attività a contrasto di pratiche anticoncorrenziali e di manovre speculative commesse approfittando dell’aumento della richiesta di taluni beni. In questo ambito, sono stati approfonditi elementi sintomatici di condotte distorsive della corretta dinamica di formazione dei prezzi, con indagini finalizzate a risalire sistematicamente la filiera commerciale, fino alle strutture e ai soggetti del processo produttivo e distributivo dai quali hanno tratto origine le speculazioni. In tale ambito, sono stati segnalati 13 soggetti per il reato di manovre speculative su merci e sono stati sequestrati oltre 5.000 beni, alcuni dei quali commercializzati al pubblico con ricarichi sino al 900% rispetto al prezzo di acquisto.

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