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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Borgo Trento / Piazzale Aristide Stefani

La preziosa eredità di Claudio Bassi. «Professionalità e umanità rimarranno d'esempio»

Dall'Aoui all'università, dall'Ordine dei medici al mondo della politica, tutti hanno ricordato la grandezza del direttore della chirurgia del pancreas di Verona

Dal mondo medico, da quello accademico e da quello della politica, sono tanti i messaggi di cordoglio che si susseguono da ieri, 11 luglio, giorno in cui si è spento il professor Claudio Bassi, direttore della chirurgia del pancreas dell'Aoui.

A nome di tutta l'azienda ospedaliera di Verona dove Bassi ha lavorato, è intervenuto il direttore generale Callisto Bravi. «È una grande perdita per la nostra azienda, che perde uno stimato professionista, e anche mia personale perché oltre al medico perdo un amico - ha detto Bravi - È stato un professionista capace, che ha ulteriormente consolidato il ruolo del nostro ospedale nel panorama nazionale e internazionale. L'unità diretta dal professor Bassi ha saputo rispondere ad altissimo livello ai bisogni dei pazienti affetti da una patologia grave quale quella del pancreas. A tutti noi mancherà un maestro di una grande scuola chirurgica. Chi ha conosciuto Claudio Bassi sa che, prima di tutto, era una persona con tanta umanità, lo era con i famigliari dei suoi pazienti, lo era con i colleghi e le persone che lo circondavano. Un uomo pieno di interessi e di straordinaria vivacità. Mi mancheranno le sue doti umane e mi mancheranno i nostri scambi sulla passione per la musica che avevamo in comune».

Come espresso da molti amici e conoscenti di Bassi, è davvero impossibile dire con esattezza se le sue doti mediche fossero più grandi di quelle umane. La sua empatia e la sua attenzione per i malati o per gli studenti che ha formato lo hanno reso indimenticabile, ma è importante anche l'eredità che Bassi lascia alla comunità medica. Un'eredità sottolineata da Carlo Rugiu, presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Verona. «Bassi è stato un chirurgo stimato a livello internazionale che ha dato un contributo importante allo sviluppo della diagnosi e del trattamento delle patologie del pancreas, tanto con l'attività clinica quanto con la ricerca - ha dichiarato Rugiu - La sua perdita è un grande dolore per la comunità medica veronese. È triste dover salutare un bravo collega che se ne va ad una età in cui si ha ancora molto da dire e da fare, ma sono convinto che la sua dedizione, la professionalità e l'umanità rimarranno un esempio prezioso per tanti colleghi, giovani e non solo».

E la scomparsa di Bassi è una perdita che addolora anche l'università di Verona, a cui Claudio Bassi ha dato lustro fin dal 1980, anno in cui è entrato nell'ateneo dove poi ha ricoprendo vari ruoli accademici, tra cui quello di direttore della scuola di specializzazione in chirurgia generale. «Innumerevoli sono i suoi successi e riconoscimenti accademici, nazionali ed internazionali - ha ricordato il rettore Pier Francesco Nocini - La sua intensa attività scientifica, dedicata allo studio delle malattie del pancreas, e la grande esperienza in tutte le patologie chirurgiche pancreatiche, lo hanno reso tra i migliori esperti nel settore a livello internazionale. È stato inserito nella top-ten mondiale degli esperti di neoplasie pancreatiche dalla piattaforma americana expertscape e nella top italian scientist, lista degli scienziati italiani a maggiore impatto. Attraverso la sua azione nelle società scientifiche europee e internazionali ha contribuito alla conoscenza del pancreas e al trattamento della sua patologia come oggi la conosciamo. Il professor Bassi fa sicuramente parte di quel gruppo di medici che non dimenticheremo: non lo faremo noi, colleghi o discenti, collaboratrici e collaboratori e, sono certo, non lo faranno i pazienti che gli hanno sempre riconosciuto quella spiccata umanità ed empatia con il prossimo che, vorrei dire, caratterizza la scuola chirurgica veronese tutta.
In Italia e nel mondo il nome di Claudio Bassi è inscindibilmente legato alla chirurgia del pancreas. Con lungimiranza e dedizione, Bassi ha contribuito a rendere questa specialità di nicchia della chirurgia generale, sostanzialmente inesistente fino agli anni Ottanta e Novanta, una disciplina con autonomia scientifica riconosciuta e blasonata. Dopo il professor Paolo Pederzoli, caposcuola, sotto la guida del professor Bassi, Verona è crescita diventando centro di riferimento per migliaia di pazienti provenienti da tutta Europa, e insegnando la chirurgia pancreatica a chirurghi che sono venuti da tutto il mondo. «Il professor Bassi - ha aggiunto Roberto Salvia, docente di chirurgia generale e collega del professor Bassi - ha ispirato, entusiasmato, formato e poi fatto brillare in Italia e all’estero numerose generazioni di studenti e studentesse di medicina, decine di chirurghi e chirurghe, tutti i suoi collaboratori e collaboratrici, contribuendo a rendere la scuola di chirurgia dell'ateneo tra le più rinomate e ambite del Paese. È stato senza dubbio quello che comunemente si definisce un luminare della medicina e della chirurgia, ma allo stesso tempo dello stereotipo di acclamato accademico ha rappresentato l’antitesi: informale, schietto, divertente, sincero, modesto. Persona davvero unica, semplice e complessissima allo stesso tempo, equilibrata. Senza mancare ad alcun dovere in sala operatoria o ad un impegno istituzionale, ha saputo ottenere altrettanta soddisfazione nell'espressione artistica con le sue chitarre e i suoi libri, nella ricerca spirituale e nell’impegno per la cittadinanza veronese».

Impegno che è stato espresso da Claudio Bassi anche in politica. E tanti sono gli aneddoti che sono stati ricordati dai consiglieri comunali del Partito Democratico Fabio Segattini e Alessia Rotta: «Di quando ti raccontava che era entrato in sala operatoria con gli immancabili occhiali da sole per scherzare con la paziente ed esorcizzarle la paura, in attesa che l’anestesia facesse effetto. Di quella volta che dovette scegliere se fare il musicista per professione o il chirurgo. E poi scelse, per fortuna dei suoi pazienti, riconoscenti per essere stati curati con acuta professionalità e tanta umanità. Un’eccellenza della chirurgia italiana che mai negava una parola, un consulto, un sorriso. Scelse di non abbandonare la sua passione, la musica, e con il nome d'arte Bifo è stato il frontman della sua omonima band. Per noi Claudio Bassi era già tutto questo: una voce solida, democratica e cattolica. E dal giugno scorso è diventato anche nostro compagno in consiglio comunale. Al nostro fianco sui banchi di Palazzo Barbieri era una carica per tutti, un gigante tra tanti nani, un pezzo importante della Verona popolare. Il professor Claudio Bassi non vedeva l’ora di andare in pensione e mancava una manciata di mesi per potersi dedicare appieno alla nuova vita da consigliere. A noi l’onere di andare avanti anche per lui. Con il sorriso che gli dobbiamo, commossi nella riconoscenza e grati del privilegio di averlo incontrato».
E commosso anche il ricordo del movimento civico Traguardi: «Claudio Bassi era dotato di un’umanità straordinaria, che dimostrava con spirito di servizio, umiltà e modestia, nonostante un grande percorso professionale riconosciuto in tutto il mondo accademico e medico. Portava avanti con competenza e saggezza il suo impegno istituzionale, sostenuto da una passione politica autentica. In consiglio comunale è stato un collega di ispirazione, corretto e integro, molto presente e attivo con il suo punto di vista pragmatico nell'affrontare i problemi e nel risolverli. Con lui abbiamo lavorato fianco a fianco per mettere a punto il regolamento che apre le porte agli artisti di strada, a cui Claudio, grande musicista oltre che grande medico, teneva in modo particolare. Ci mancheranno la sua gentilezza e la sua voglia di fare».

Ed anche il sindaco Damiano Tommasi si è stretto attorno alla famiglia di Claudio Bassi. «Claudio Bassi è stato prima di tutto un amico - ha ricordato Tommasi - La sua è stata per noi una grande presenza, e ci dispiace che non abbia potuto proseguire quello che era un suo obiettivo, poter dare il suo apporto alla città. Ci mancherà molto nella sua veste di consigliere comunale, ma sarà altrettanto presente nelle nostre motivazioni. Siamo vicini a Teresa e ai tre figli Michela, Andrea e Daniele. Claudio era sempre molto presente con un entusiasmo contagioso. Dispiace aver perso la sua energia sul campo, ma ce l’abbiamo dentro. Si è avvicinato al nostro progetto perché lo incuriosiva, lo sentiva nuovo. Ha voluto farne parte, è stato eletto, e si è convinto a sedersi anche in consiglio comunale, un grande segnale anche per i giovani e i tanti che si sono impegnati in questa campagna elettorale e in questa amministrazione. Vedere una persona come lui, con la sua carriera professionale e il suo standing mettersi in gioco come ha fatto in questo anno, è stato un grande esempio per tutti noi. Lo ricordo nel giorno delle elezioni quando ha detto "Adesso ci tocca anche amministrare", cosa che non era nelle sue previsioni, perché voleva semplicemente dare una mano. Il suo sorriso e la sua energia saranno sempre insieme a noi».

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