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Opere compensative per la Tav, PD: «Risolvono criticità storiche»

I consiglieri comunali del Partito Democratico elogiano la scelta della giunta: «Dopo un passato fatto di interventi annunciati e rinviati al giorno del mai, scelte opere utili e rapidamente cantierabili»

È una scelta politica di discontinuità tra l'attuale amministrazione comunale di Verona e quella che l'ha preceduta. Una risposta diversa alla domanda: come spendere i quasi 15 milioni di euro di opere compensative alla Tav? Una risposta che dovrà essere confermata in consiglio comunale, dove ovviamente emergerà la discontinuità dal recente passato.

In consiglio, infatti, siede l'ex sindaco di Verona Federico Sboarina, il quale avrebbe voluto spendere l'intera cifra per la realizzazione di un grande sottopassaggio che avrebbe collegato Via Albere con Stradone Santa Lucia. Un'opera funzionale alla realizzazione del cosiddetto "Central Park" di Verona, ovvero la grande area verde prevista al posto dell'ex scalo merci ferroviario di Verona Porta Nuova. L'attuale giunta comunale ha invece deliberato la spartizione della somma in più opere sparse nei quartieri interessati dai disagi per la realizzazione dell'Alta Velocità, sia a est che a ovest della città.

Una decisione che ha fatto brontolare il presidente della quarta circoscrizione Alberto Padovani, deluso per le «briciole» che saranno investite a Verona Sud. Soddisfatto, invece, il Partito Democratico, che con i suoi consiglieri comunali sosterrà la proposta della giunta.

«La città finalmente riprende in mano il proprio destino risolvendo alcune delle maggiori criticità storiche della viabilità, come ad esempio sull'asse di Via Albere e Via Mantovana; la riqualificazione di Porta Vescovo; la sistemazione dell’ingresso ovest nel quartiere di Porto San Pancrazio tra Via Dal Vino e Via Ligabò e la rotatoria dell’uscita del tronco di tangenziale T4-T9 - hanno commentato i consiglieri comunali del PD Francesco Casella, Fabio Segattini e Carla Agnoli - Si rende più ciclabile Verona Sud, collegando Borgo Roma alle Golosine e aprendo un nuovo percorso lungo Basso Acquar. Non da ultimo, si gettano le basi per un ulteriore sviluppo del mezzo di trasporto pubblico di massa la cui progettualità è ferma da quarant’anni. Si tratta di un pezzo importante ma non esaustivo dell’opera di rilancio in corso che comincerà a vedere la luce tra qualche mese, con l’auspicabile completamento dell’unificazione dei sottopassi di Via Città di Nimes. Siamo di fronte ad un cambio di paradigma importante rispetto ad un passato caratterizzato da tanti annunci ma da pochi fatti, nel quale la risoluzione delle criticità e lo sviluppo sostenibile della mobilità venivano sempre rinviati al giorno del mai, promettendo l’ennesimo intervento viario o urbanistico definitivo. Le difficoltà societarie e finanziarie scontate dai titolari della riqualificazione dell'ex Manifattura Tabacchi e dell'ex scalo merci sono lì a ricordarcelo. Tutte quelle elencate sono infatti opere che servono alla quotidianità dei veronesi, rapidamente cantierabili e che avranno un impatto positivo, certo e immediato sulla quotidianità dei nostri quartieri».

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