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È bianca la nuova Stella accesa in Piazza Bra, ma le polemiche non si fermano

La stella arcobaleno era solo un test anche se ha scatenato critiche e sarcasmo sui social. Critiche che proseguono e si concentrano ancora sui costi dell'installazione

La cerimonia di accensione ufficiale delle nuove illuminazioni natalizie in Piazza Bra ha chiarito l'equivoco che aveva scatenato le prime polemiche. Ma non le ha interrotte. La nuova Stella, che sostituirà in queste festività la decennale archi-scultura della Stella Cometa vicino all'Arena, non piace a tutti. E per gli esponenti veronesi del centrodestra rimane uno spreco di denaro pubblico.

L'equivoco che ha scatenato tantissime reazioni sarcastiche sui social network era che la nuova Stella non fosse bianca, ma arcobaleno. Un equivoco creato dalle foto scattate alla Stella durante le prove di accensione, in cui effettivamente la luminaria era di color arcobaleno. Alcuni hanno pensato che la Stella sarebbe rimasta arcobaleno per tutte le festività, mentre ieri, durante l'accensione, si è scoperto che la Stella e le altre decorazioni luminose della piazza emaneranno una luce bianca.

Eppure, anche così, la Stella non ha convinto tutti. E dalla maggioranza c'è chi prova a smontare le polemiche con del "benaltrismo" o ribaltando le accuse di spreco. «A Verona, la polemica scoppia tutta intorno alla nuova stella, ma non ci si preoccupa minimamente del surriscaldamento climatico», ha scritto sul suo profilo Facebook Giorgio Pasetto di +Europa. E tra i commenti, l'assessore Federico Benini del Partito Democratico risponde a chi si lamenta del costo (170mila euro) dell'installazione. «Curioso che quelli che criticano sono quelli che hanno speso 150mila euro per i 120 anni di Agsm per una festa privata».

Risposte con argomentazioni non certo forti, di fronte ad una serie di attacchi che non si erano concentrati solo sul color arcobaleno della Stella. «L'unica cosa di stellare in questa storia, è la assurda cifra: 170mila euro. Più che una stella di acciaio, sembra il conto di una missione lunare», ha dichiarato il consigliere regionale della Lega Filippo Rigo, il quale minaccia un esposto alla Corte dei Conti. «Restare in silenzio di fronte a questa vergogna non si può - ha aggiunto Rigo - Sarà mia cura verificare i costi effettivi sostenuti dal Comune di Verona e, nel caso, presentare un esposto alla Corte dei Conti. I soldi dei veronesi e la dignità della nostra città, conosciuta in tutto il mondo, meritano rispetto». E sempre dalla Lega, il consigliere comunale Nicolò Zavarise rimprovera l'amministrazione di non aver fatto abbastanza per riportare la Stella Cometa originale in Piazza Bra: «Prima la Stella era sequestrata. Poi la responsabilità pareva essere della Soprintendenza, che ha velocemente smentito. Da ultimo, era troppo danneggiata per essere posizionata. È il teatro dell’assurdo. Una scusa dietro l’altra che dimostra l’assoluto disinteresse e l’incapacità di questa giunta».
«170.000 euro per un insulto alla città», ha commentato su Facebook Ciro Maschio di Fratelli d'Italia. E il collega di partito Marco Padovani ha aggiunto: «C'è una precisa volontà di scavalcare le nostre tradizioni. Per avere lungimiranza è necessario e indispensabile ricordare chi siamo e da dove veniamo. Solo così avremo le corrette chiavi di lettura per il futuro di Verona. Cercare di adattare Verona alle altre città non funzionerà, ogni comunità è diversa dalle altre e per migliaia di veronesi queste attenzioni non dovevano mancare».
«Sarebbe stato forse meglio risparmiare i soldi e pazientare un anno senza la stella originale - ha concluso Luca Castellini di Forza Nuova - Questa stella è solo la ciliegina sulla torta di un'amministrazione che è già fallita su tutti i fronti, addirittura facendo rimpiangere la precedente di centrodestra. Primo fronte fra tutti quello della mobilità, con i veronesi strangolati dal traffico e che respirano il triplo di emissioni di un anno fa».

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