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Meloni a Vinitaly: «Giovani fondamentali, pensiamo a liceo del Made in Italy»

La premier partecipa alla seconda giornata dell'evento di Veronafiere ricordando gli interventi per favorire l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro agricolo

Oggi, 3 aprile, secondo giorno di Vinitaly a Veronafiere, il giorno della premier Giorgia Meloni.

La presidente del Consiglio ha partecipato a diversi appuntamenti della 55esima edizione del salone internazionale dei vini e dei distillati. Ad accoglierla è stato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e la sua prima sosta, insieme al presidente di Veronafiere Federico Bricolo, è stata allo stand del Ministero dell'agricoltura. Meloni ha ricordato che il settore del vino in Italia vale 30 miliardi di euro e conta 870mila addetti. Ed ha anche sottolineato la volontà di favorire l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro agricolo. «È nostro interesse e dovere sostenere questo mondo e l'impegno del Governo è anche al sostegno dei giovani e del ricambio generazionale. Il vino non è solo un fatto economico ma anche un fatto culturale, è un pezzo fondamentale della nostra identità - ha dichiarato Meloni - Siamo i primi produttori al mondo. Ci sono famiglie che portano avanti tradizioni importanti ma fondamentale è anche il ricambio generazionale».

E sull'istruzione, Meloni ha aggiunto: «Stiamo pensando a un liceo del Made in Italy per valorizzare il legame tra cultura, territori e identità. Il nostro agroalimentare, il vino e l'agricoltura sono un pezzo fondamentale della nostra economia, ma funzionano se abbiamo la capacità di mettere insieme tradizione e l'innovazione. L'Italia scommette sull'intelligenza artificiale soprattutto con le giovani generazioni». 

«Ringrazio il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che con la sua presenza a Vinitaly ha ribadito la centralità socio-economica, culturale e identitaria di questo settore strategico del Made in Italy che vale quasi 8 miliardi di euro di export, con un valore espresso dalla filiera di oltre 31 miliardi di euro - ha dichiarato Bricolo - La visita della premier conferma l'attenzione del Governo al comparto fieristico e al vino tricolore, rappresentato a Verona da oltre 4mila aziende da tutta Italia. Una centralità che Veronafiere intende valorizzare in tutto il mondo, mettendo a disposizione del settore e delle istituzioni il brand Vinitaly quale aggregatore per la promozione».
«La visita a Vinitaly della presidente Meloni conferma l’attenzione del Governo al comparto fieristico e al mondo del vino, con uno sguardo proiettato verso i giovani e al ricambio generazionale - è stato il commento di Zaia - C’è visione comune e assieme faremo quadrato per difendere l’identità e la cultura delle nostre eccellenze agroalimentari. Questo Vinitaly sta dimostrando di essere l’edizione della rinascita. Da qui poniamo le basi per far decollare una serie di progetti che interessano il territorio e la sua valorizzazione. Parlo di iniziative legate al mondo Unesco, di piani di potenziamento degli scambi commerciali, di promozione sportiva e turistica. Il Veneto offre numerose opportunità che vanno sfruttate e valorizzate per confermarci prima regione d’Italia per arrivi e presenze turistiche».

Oggi infatti sarà anche una giornata importante per la Regione Veneto che firmerà un protocollo di intesa con la Regione Sicilia e il Ministero dell'agricoltura per lo sviluppo del turismo e dei prodotti di Pantelleria e dell'area di Conegliano e Valdobbiadene. Le eccellenze siciliane e veneto fanno squadra come nel caso del cocktail Rosso Mimosa presentato proprio durante Vinitaly. Il cocktail è composto di arancia rossa di Sicilia igp con prosecco doc, con l'aggiunta l’essenza vaporizzata di fiori di betulla e agrumi. Un’essenza sostenibile al cento per cento dato che è fatta con le bucce degli agrumi, così da non sprecare nulla del frutto.

E non di solo vino vive il Veneto. Il presidente della Regione Luca Zaia nello stand regionale a Vinitaly ha aperto anche la forma di formaggio, messa a stagionare il 10 ottobre 2022, assieme ad Andrea Dalla Palma e Maurizio Cricini. «Questa forma è la risposta veneta alla carne sintetica - ha detto Zaia - È stata creata e messa a stagionare cinque mesi fa in occasione della diciottesima edizione di Caseus Veneti. È fatta con latte di malga e ne tagliamo le prime fette. Ma non si tratta solo di tagliare un pezzo di formaggio. Qui parliamo di una agricoltura eroica, di latte prodotto dalle vacche di razza Rendena. Stiamo parlando un prodotto che racconta storia e cultura centenaria di un territorio. Mettere in vendita e acquistare un formaggio con queste caratteristiche significa, in sostanza, sostenere la biodiversità, la sostenibilità ambientale e i produttori della montagna veneta».

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