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Atv in stallo, ma nessuno sciopero all'orizzonte. E da lunedì cambiano gli orari

L'incontro in prefettura tra vertici dell'azienda e sindacati non ha prodotto significativi passi in avanti. Per il momento la protesta è congelata, almeno fino al prossimo vertice tra rappresentanti dei lavoratori e Comune di Verona

Sindacati dei trasporti ancora in stato di agitazione e sempre pronti allo sciopero, anche se prima di replicare la protesta del Cub vogliono proseguire ancora la via del dialogo con le istituzioni locali e con Atv.
Non ci sono state svolte di rilievo dopo la giornata di ieri, 20 ottobre, a Verona. Una giornata in cui Cub Trasporti ha aderito allo sciopero generale di 24 ore indetto dai sindacati di base, mentre altre sigle sindacali locali (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Faisa-Cisal, Ugl-Fna e Fast-Slm) si sono incontrate con i vertici di Atv in prefettura, con la viceprefetta Lucrezia Loizzo a fare da mediatrice insieme ai rappresentanti della Provincia e del Comune di Verona. Ignorando diverse sfumature, sia lo sciopero che l'incontro in prefettura avevano gli stessi obiettivi: ottenere per i lavoratori un rinnovo del contratto che porti ad un aumento dei salari. La differenza sostanziale è che la protesta dei sindacati di base era generale e nazionale, mentre nella prefettura di Verona si è discusso solamente dei problemi del trasporto pubblico locale veronese.
Un trasporto pubblico locale che sta vivendo giorni difficili. Ieri è stato il quarto giorno consecutivo con più di 200 corse non garantite. Ed oggi che, per il weekend, circolano meno autobus, le corse non garantite sono un centinaio.

Lista delle corse di Atv non garantite per sabato 21 ottobre

Inoltre, a partire da lunedì, l'azienda dei trasporti veronesi attiverà delle variazioni agli orari di 16 corse urbane di Verona, di 34 corse extraurbane e del servizio scuole in città e in provincia (qui l'elenco di tutte le modifiche).
Atv ha dunque dovuto rimodulare l'intero servizio perché non è in grado di garantire tutte le corse. E non è in grado di garantirle perché mancano gli autisti. L'azienda è infatti già sotto organico per quel che riguarda i conducenti e in questi giorni si sono aggiunte diverse aziende per malattie e permessi. Atv ha dunque scaricato la responsabilità del disservizio sui lavoratori, arrivando ad accusarli di attuare uno sciopero bianco. Per i sindacati, invece, è l'azienda ad essere responsabile, perché l'attuale carenza di personale viene coperta con gli straordinari e quindi spremendo i lavoratori, i quali non riescono più a reggere i ritmi per un compenso giudicato troppo basso. Un giudizio condiviso anche da chi è in cerca di un impiego e rifiuta le offerte di lavoro di Atv. S'innesca così un circolo vizioso, perché gli stipendi bassi non attirano nuovi autisti e quelli che lavorano in Atv rimangono pochi e insoddisfatti.

Un circolo vizioso che l'incontro di ieri non ha rotto. L'azienda non avrebbe avanzato proposte concrete per un effettivo aumento degli stipendi, ma la prospettiva di una trattativa c'è. I sindacati rimangono quindi in stato di agitazione, ma non hanno ancora intenzione di proclamare lo sciopero. I rappresentanti dei lavoratori, infatti, hanno ottenuto udienza nei prossimi giorni dal Comune di Verona, il quale controlla Atv tramite Amt3 in società con Ferrovie Nord Milano.

In questo modo, il Comune di Verona risponde anche alle polemiche dell'opposizione. Il consigliere comunale di Verona Domani Paolo Rossi ha accusato l'amministrazione di «latitanza sul tema di Atv» ed ha chiesto al sindaco di affrontare il tema nel prossimo consiglio comunale «auspicando rapidi ed incisivi provvedimenti quali il cambio dei vertici, l'assunzione di nuovi autisti e l'adeguamento degli stipendi».
Mentre Luca Perini di Sinistra Italiana Verona rispedisce al mittente le accuse, dando al centrodestra le colpe per l'odierna realtà e individuando come peccato originale la vendita a Ferrovie Nord di Milano delle quote di Atv in mano alla Provincia di Verona. «Una scelta scellerata compiuta da chi ieri amministrava questa città e che oggi attaccano strumentalmente chi sta cercando di riparare i loro danni - ha dichiarato Perini - Mentre in altri paesi europei si investe nel trasporto pubblico, Verona registra su questo piano un pesante passo indietro, se consideriamo anche il pesante taglio del servizio giornaliero e serale e la costante e nota, ma irrisolta, inadeguatezza di alcune linee, specialmente negli orari di punta. Le attuali strategie di Atv, dai tagli ai servizi per i cittadini e le cittadine alla pessima gestione delle relazioni sindacali fino alla non appetibilità degli attuali salari per i lavoratori e lavoratrici, hanno mostrato tutta l’inadeguatezza dell'attuale management. Serve un intervento chiaro e definito al fine di superare tale emergenza anche con un cambio ai vertici di Atv. E chiediamo che si apra quanto prima un tavolo tecnico che prenda in considerazione la gestione totalmente in-house (tra Comune e Provincia) del servizio pubblico nella sua piena funzione e nell’interesse della cittadinanza».

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