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Cronaca Casaleone / Via Roma

Verona, una comunità sotto choc: la Procura apre un fascicolo. "Tragedia che non deve più accadere"

Comune in prima fila per dare sostegno alla famiglia di Khalid, che nell'incendio di casa ha visto morire la moglie Nadia e il figlio di 5 anni. La parrocchia organizza un rosario. "Dramma della miseria. Lo Stato faccia di più per aiutare i disagiati"

Un’intera comunità sotto choc per quella che il sindaco di Casaleone ha considerato un “dramma della miseria”. Lo sgomento ha colto il nutrito gruppo di migranti marocchini che da tempo risiedono nel paesino della Bassa. Al cordoglio si è aggiunta la parrocchia che, nonostante la famiglia sia di religione di musulmana, ha voluto dedicare un rosario alle due vittime, Nadia e Mohamed. La mamma aveva 30 anni, il piccolo appena 5 e compiuti il 29 novembre scorso. Anche nell’asilo “Carlo Steeb” di Casaleone la straziante notizia si è diffusa ben presto. I piccoli compagni di Mohamed non avranno più la possibilità di vederlo scorrazzare in aula. Aveva festeggiato il compleanno assieme agli altri nati di novembre. Il bimbo è stato descritto come “vivace e curioso, ben inserito nel gruppo. Anche Nadia è ricordata come “sorridente e allegra”. Aveva frequentato i corsi di lingua italiana con altre connazionali. La sua volontà era di integrarsi il più possibile nella comunità veronese. A poche ore dal dramma, don Andrea ha così esortato i fedeli a “Piangere con quelli che sono nel pianto, perché apparteniamo tutti alla grande famiglia di Dio”. La comunità marocchina non ha lasciato solo l’unico superstite, il capofamiglia, Khalid, di 34 anni. Il console generale del Marocco, Ahmed El Khdar, si è recato in via Roma per stringerlo a se’ e per rincuorare parenti e conoscenti. Con il suo sforzo le salme verranno rimpatriate dopo gli esami necessari stabiliti dal medio legale e con il nulla osta del magistrato di Verona.

Proprio la magistratura avrebbe aperto un fascicolo per chiarire tutte le circostanze che hanno portato alla morte di Nadia e Mohamed. Per ora non ci sono indagati ma il passo sembra obbligato per andare fino a fondo della vicenda e ricostruire cosa sia successo dalla messa a letto del piccolo, lunedì sera, verso le 22. Si vuole far luce sul rogo: ancora non è chiaro cosa sia intervenuto per farlo scoppiare. Inizialmente si temeva un braciere acceso, ma non è stato trovato nulla di ciò. È stata invece ritrovata una stufetta elettrica che potrebbe indurre a pensare che possa essersi trattato di un corto circuito. Secondo indiscrezioni, la casa al civico 168 era stata messa all’asta giudiziaria dal tribunale. Nadia, Mohamed e Khalid vivevano lì da quando gli era stata ceduta da un connazionale. La famiglia era stata comunque rassicurata sul fatto che i tempi per la vendita sarebbero stati lunghi e avevano continuato ad abitarci.

Il sindaco di Casaleone, Andrea Gennari, ha espresso la volontà di aiutare la famiglia con ogni mezzo necessario. “Tragedie come queste non devono più accadere - ha spiegato -. Stufe e camini accesi di notte mentre si dorme sono un pericolo. Non è la prima volta che accade ma bisogna fare in modo che sia l’ultima”. Il Comune nel 2014 ha messo a disposizione 12mila e 500 euro per famiglie in disagio economico. Soldi andati per coprire le spese alimentari, per affitti e utenze, tra cui il riscaldamento. Alcuni per sostenere le stagioni più rigide si affidano a mezzi di fortuna. Un dramma della miseria”, ha sostenuto il vicesindaco Stefano Cagalli. “Ci vorrebbero dei fondi stanziati dal Governo per aiutare persone in estrema difficoltà. Noi Comuni non possiamo fare molto”.

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