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Per frenare i contagi a Verona c'è il progetto "Sentinella": «Comune e ateneo in prima linea»

«Il progetto "Sentinella" sarà un importante strumento di prevenzione su cui la nostra comunità potrà contare», ha detto il primo cittadino di Verona Federico Sboarina

Un'indagine mirata su alcuni campioni di popolazione a rischio, per individuare e fermare tempestivamente la diffusione del coronavirus. Prosegue la sinergia tra Comune e università, impegnati in prima linea contro il Covid. Il progetto "Sentinella", che si inserisce e integra la programmazione regionale della fase 3, nelle prossime settimane andrà ad indentificare gruppi di residenti che possono presentare precocemente i primi segni di diffusione del virus. Una sorveglianza mirata su donne con più di 75 anni e uomini over 65. Ma anche conducenti di mezzi pubblici, sia autobus che taxi, lavoratori di supermercati e ristoranti, studenti universitari e operatori di bar, mense e pulizie.

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L'idea di sviluppare questa indagine è nata dal confronto durante il lockdown fra il sindaco scaligero Federico Sboarina, la professoressa Evelina Tacconelli e il rettore Pier Francesco Nocini in previsione di una eventuale seconda ondata di contagi in autunno. Adesso, la realizzazione avviene grazie alla raccolta dei fondi promossa dal gruppo Athesis, insieme con la Fondazione Comunità Veronese, che ha intercettato la generosità della popolazione veronese.

Ieri mattina a Palazzo Giuliari il sindaco, il rettore dell'università degli studi di Verona Pier Francesco Nocini ed il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia hanno presentato tutti gli aggiornamenti sugli studi scientifici condotti dall’ateneo scaligero negli ultimi mesi. Dalla diagnostica alla terapia fino ad arrivare alla recente collaborazione con lo Spallanzani di Roma per la sperimentazione sull’uomo di "Grad-CoV2", il candidato vaccino italiano contro Sars-CoV-2, il virus che causa Covid-19.

«Il progetto "Sentinella" sarà un importante strumento di prevenzione su cui la nostra comunità potrà contare - ha detto il sindaco di Verona Federico Sboarina -. Ancora una volta l’Università scaligera dimostra di essere un’eccellenza al servizio della città. E, in questi mesi, ha lavorato in operoso silenzio per la salute pubblica, anche attraverso la ricerca e quindi la prevenzione. Grazie alla collaborazione tra le Istituzioni e alla generosità dei veronesi, è stato possibile ideare e finanziare questo progetto, un ulteriore passo in avanti contro il Coronavirus. Ringrazio la Regione e il suo presidente, per tutto quello che ha fatto per i veneti durante i mesi del lockdown e per la grande capacità nel gestire la battaglia contro il Coronavirus. Un lavoro di squadra che restituisce risultati importanti, un metodo che continueremo a portare avanti per il bene del nostro territorio».

Il progetto "Sentinella" nel dettaglio 

Il progetto "Sentinella" è promosso dall’università, dall’Azienda ospedaliera universitaria integrata e dal Comune di Verona che ha lo scopo principale di identificare precocemente la diffusione del virus Sars-CoV-2 nella popolazione di Verona, al fine di mettere in atto interventi efficaci di prevenzione per evitare una diffusione massiva nella popolazione, l’aumento della mortalità nelle porzioni fragili e la congestione degli ospedali con conseguente riduzione delle possibilità di cura e diagnosi della popolazione per patologie non Covid-19. Il progetto si inserisce e integra la programmazione regionale della Fase 3 andando ad identificare gruppi di soggetti residenti/domiciliati nel Comune di Verona come popolazioni “sentinella” che possano presentare precocemente i primi segni di diffusione del virus. Nello specifico la sorveglianza verrà attuata su: 

  1. Soggetti di sesso femminile con età superiore a 75 anni e soggetti di sesso maschile con età superiore a 65 anni 
  2. Conducenti di mezzi pubblici (esempio autobus linee urbane ed extra-urbane, taxi) 
  3. Lavoratori addetti al banco cassa nel settore della ristorazione e nei supermercati/ipermercati 
  4. Studenti dell’università di Verona, con particolare riferimento a quanti alloggiano presso le residenze universitarie gestite dall’Esu, ente della Regione Veneto 
  5. Operatori della ristorazione (bar e mense) e delle pulizie nelle strutture sanitarie o delle grandi aziende 

Gli eventuali soggetti positivi, asintomatici o sintomatici, saranno seguiti secondo i protocolli sanitari previsti dalla Regione Veneto. Il progetto, coordinato dal Magnifico Rettore, da Evelina Tacconelli e da Roberto Leone, vede il coinvolgimento di numerosi esperti dell’università, dell’Aoui e della Ulss-9 quali Corrado Barbui, Davide Gibellini, Domenico Girelli, Roberta Joppi, Giuseppe Lippi, Stefania Montemezzi, Albino Poli, Stefano Porru, Elda Righi, Giuseppe Verlato.  La realizzazione del progetto Sentinella è possibile grazie alla raccolta dei fondi promossa dal gruppo Athesis con il Comune, la Provincia di Verona e la Fondazione Comunità Veronese, e quindi grazie alla generosità della popolazione veronese. 

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