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Coronavirus, vaccino a Verona. Il rettore Nocini: «Somministrazioni dal 7 settembre»

Non solo la sperimentazione sul vaccino in tema di ricerche universitarie, approvato dalla Commissione europea anche il progetto "Orchestra". Zaia: «Verona e il Veneto al centro del mondo». Il sindaco Federico Sboarina: «Mentre molti parlavano, da noi tanti hanno lavorato»

Nella giornata di oggi, lunedì 31 agosto, presso la sala Barbieri di palazzo Giuliari a Verona, il magnifico rettore dell’università di Verona Pier Francesco Nocini, insieme con il sindaco di Verona Federico Sboarina e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, sono intervenuti per una conferenza stampa durante la quale hanno fornito aggiornamenti sugli studi scientifici dell’ateneo veronese in merito all'emergenza coronavirus. Il rettore Nocini ha esordito spiegando che «oggi è una giornata importante per l'ateneo intero e per la scuola di medicina in particolare, l'università si trova coinvolta per il progetto di sperimentazione del vaccino contro il coronavirus in collaborazione con l'ospedale Spallanzani, ma anche nel progetto "sentinella" per monitorare a Verona l'evoluzione dell'epidemia e, infine, in numerose ricerche da parte dei nostri professori universitari».

In merito al vaccino nell'ambito del progetto portato avanti con lo Spallanzani di Roma, il rettore Nocini ha annunciato che «la sperimentazione inizierà ufficialmente il 7 settembre con le prime somministrazioni presso il Centro Ricerche Cliniche con sede all'ottavo piano dell'ospedale di Borgo Roma. Il Centro è diretto dal Dott. Stefano Milleri ed è sovvenzionato con lungimiranza dalla Regione Veneto per il 51% e per il restante 49% dall'università. Per quanto riguarda il vaccino, - ha poi aggiunto il rettore Nocini - ha già dato ottimi responsi sotto il profilo dell'immunità ed ha anche un alto profilo di sicurezza».

Lo stesso rettore Pier Francesco Nocini ha quindi ricordato l'importante progetto sulla cosidetta "popolazione sentinella" a Verona, un'idea «nata dal nostro sindaco dopo un colloquio con anche la professoressa Evelina Tacconelli, un'iniziativa che ci permetterà di identificare in modo preventivo la diffusione del virus attraverso un campione di persone che potrebbero presentare precocemente i sintomi». Nel dettaglio il rettore ha spiegato che la "popolazione sentinella" sarà composta da donne sopra i 75 anni di età e uomini sopra i 65, ma anche da conducenti di mezzi pubblici come bus o taxi, così come addetti alla ristorazione ed addetti alla ristorazione nelle strutture sanitarie, o ancora studenti universitari e in particolari quelli che alloggiano nelle strutture dell'Esu. Ulteriore motivo di lustro per l'ateneo scaligero evidenziato sempre dal rettore Nocini è l'approvazione, tra i molti altri, di un progetto di ricerca denominato "Orchestra" da parte della Commissione europea che ne ha selezionati 23 in totale lo scorso 11 agosto e tra questi anche quello con referente sempre la dott.ssa Evelina Tacconelli dell'università di Verona. Un progetto che vedrà un'ingente sovvenzione di circa 20 milioni di euro e che mira sempre a sviluppare un'accurata capacità di prevenzione della diffusione dell'infezione da Sars-CoV-2.

A margine è quindi intervenuto anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il quale ha esordito ringraziando l'università di Verona «anzitutto proprio in relazione allo studio "Orchestra" che è un vero punto di forza di questo ateneo, un progetto che mette al centro del mondo Verona e dunque anche il Veneto». Zaia ha quindi fatto il punto sulla situazione a livello regionale relativamente all'epidemia: «Abbiamo visto che il virus si sta comportando diversamente, c'è il 94% dei positivi che è asintomatico, questo vuol dire che in Veneto ad oggi non abbiamo un'emergenza sanitaria negli ospedali. Il virus non è scomparso e bisogna mantenere le precauzioni come l'uso della mascherina, - ha precisato Zaia - ma negli ospedali in Veneto oggi abbiamo 140 persone ricoverate che sono positive e vengono tutte curate, la stragrande maggioranza delle quali potrà poi anche essre dimessa».

In conclusione è intervenuto quindi anche il sindaco di Verona Federico Sboarina che ha voluto ringraziare l'università scaligera «perché mentre molti parlavano, da noi tanti hanno invece lavorato e lo hanno fatto in silenzio, oggi se ne vedono i frutti. Ringrazio poi i cittadini veronesi, - ha aggiunto il sindaco Sboarina - poiché è grazie alla loro generosità che abbiamo potuto raccogliere oltre due milioni di euro da destinare in progetti di ricerca che oggi ci consentono di essere un passo avanti rispetto al virus in tema di prevenzione. Tutto questo avviene sempre sotto l'ombrello della Regione Veneto che quindi ringrazio a nome anche della cittadinanza di Verona che sente sempre vicino il presidente Zaia, specie nei momenti difficili». Il sindaco ha poi concluso ricordando che da mercoledì l'Arena tornerà ad essere protagonista con una lunga serie di concerti ed eventi nell'ambito della rassegna "Da Verona accendiamo la musica" che sarà trasmessa anche in diretta su Rai 1, presentata da Carlo Conti e Vanessa Incontrada: «Verona è forte e ce la faremo, - ha detto Sboarina - anche per questo presenteremo questa rassegna di eventi che vuole mandare a tutta l'Italia, e non solo, questo messaggio di grande forza e speranza».

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