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Elezioni 2014, firme sospette: aperta un'inchiesta con 53 politici indagati per falso

Ombra sulle amministrative 2014, in particolare sulle comunali di Pescantina e San Bonifacio. Sotto torchio l'autenticazione delle firme a sostegno delle liste

Aperta un'inchiesta dalla Procura e 53 politici veronesi iscritti nel registro degli indagati per falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Questo è quanto riporta in anteprima il Corriere del Veneto. L'indagine riguarda le elezioni amministrative del 2014 e in particolare le comunali di Pescantina e San Bonifacio. Ad essere sotto accusa le dinamiche di autenticazione delle firme raccolte a sostegno delle liste presentabili per le elezioni. Secondo quanto stabilito dalla legge, i firmatari dovrebbero esporre il proprio documento di identità e la procedura dovrebbe essere svolta con la verifica dei consiglieri provinciali.

Come riporta il Corriere, secondo la Procura di Verona le procedure non sarebbero state condotte nel migliore dei modi, perciò il pubblico ministero Maria Beatrice Zanotti da diversi mesi sta conducendo un'indagine ad ampio raggio per andare a fondo della questione. Tra i 53 indagati spuntano diversi ex sindaci, assessori e consiglieri provinciali, a partire da Carla De Beni, ex sindaco di Affi, ex assessore provinciale della Lega Nord e attualmente consigliere d’amministrazione e vicepresidente di Autobrennero, nonchè candidata alle Regionali 2015 con la lista Tosi per il Veneto. Insieme a lei anche un altro ex assessore Lega Nord dell'amministrazione Miozzi, Luigi Frigotto, anche lui passato nel gruppo di Tosi. Un altro ex assessore provinciale finito nell'inchiesta è Samuele Campedelli, capogruppo Pdl nel consiglio comunale di Zevio. Nel registro compare anche il nome di Alberto Bozza, consigliere della Seconda circoscrizione e membro del coordinamento provinciale del PDL.

Gli altri indagati sono Alice Leso, ex consigliere provinciale del PD, Stefano Marzotto, sindaco di Pressana ed egretario provinciale dell’Udc, Francesca Zivelonghi, ex consigliere provinciale per il centrodestra, Giuseppe Mazza e Franca Maria Rizzi del Partito Democratico.

Come anticipato, sotto torchio sono in particolare le elezioni comunali di Pescantina e San Bonifacio, perciò sono indagati anche i due sindaci vincitori, rispettivamente Luigi Cadura e Giampaolo Provoli, entrambi del PD. Insieme a loro risultano sotto indagini anche i sindaci sconfitti, cioè Manuel Fornaser e Damiano Berzacola, vicepresidente di Veronafiere, candidati a Pescantina, e Giuliano Elio Zigiotto di San Bonifacio, anch'egli ex assessore provinciale del Pdl.

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