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Valdegamberi alla Giunta: "Crimea parte della Russia, basta con le sanzioni"

Il consigliere regionale della Lista Zaia propone di “Promuovere la costituzione di un comitato contro le sanzioni alla Federazione Russa, per il riconoscimento del diritto di autodeterminazione della Crimea e per la difesa delle produzioni venete”

Il consigliere Stefano Valdegamberi (Lista Zaia), esporrà presso il consiglio regionale del Veneto il documento risolutivo per il riconoscimento della penisola di Crimea e per eliminare le sanzioni ad essa correlate. Si voterà mercoledì 18 Maggio e la notizia sta rimbalzando su tutti i giornali della Federazione russa.

Promuovere la costituzione di un comitato contro le sanzioni alla Federazione Russa, per il riconoscimento del diritto di autodeterminazione della Crimea e per la difesa delle produzioni venete”, queste le richieste del consigliere Valdegamberi che porterà all’attenzione della Giunta e consiglio Regionale. La scelta del consigliere si contrappone al Governo centrale. “L’amore per la mia terra va ben oltre alla fiducia dei miei 4800 elettori circa, pensare che in oltralpe hanno il desiderio di dialogare con noi e veder chiudere le fabbriche della mia Regione è deprimente. Voglio che il Governo italiano non compia errori strategici, le sanzioni antirusse sono inappropriate, così come il mancato riconoscimento della Crimea alla stessa Russia. Crimea e Sebastopoli sono diventate parte della Russia a seguito di un referendum avvenuto a marzo 2014. A favore della riunificazione con la Russia ha votato il 96,77% e il 95,6% degli elettori rispettivamente in Crimea e a Sebastopoli. L'economia della nostra Regione ha più di altri sentito gli effetti delle misure restrittive. Nell'ultimo anno e mezzo le perdite a danno della nostra economia territoriale ammonta a più di un miliardo di euro”.

La risoluzione è stata sottoscritta da oltre una ventina di consiglieri della maggioranza. L'iniziativa, tra le altre, serve per ripristinare i rapporti commerciali penalizzati sul fronte dell'export con la Russia per le attività produttive venete, dovute, appunto, alla questione Crimea. "Cosa importa se la Crimea vuole stare con la Russia, quale sarebbe il problema”? La notizia è rimbalzata fino a Mosca, dunque le autorità russe - così come i media contigui - seguono con interesse la vicenda, visto la sensibilità del tema, che si intreccia con l'evoluzione della crisi ucraina, in perenne stallo sull'attuazione dei protocolli di Minsk.

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