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Spedizione veronese "per un nuovo centrosinistra"

Lo scorso weekend a Bologna la convention "Il nostro Tempo", con Pippo Civati e Debora Serracchiani

Una spedizione di veronesi, organizzata dalla rete InnovarePd, ha partecipato sabato e domenica, alla convention nazionale “Il nostro tempo”, in piazza Maggiore a Bologna, voluta dal movimento civico Prossima Italia su spinta di Pippo Civati e Debora Serracchiani. Si è discusso della costruzione di un nuovo centrosinistra, un nuovo Ulivo progressista da far nascere dall’incontro tra movimenti e partiti, e preparato ad assumere con decisione e competenza il governo del Paese, “candidando non un leader, ma un popolo alla guida dell’Italia” (questo lo slogan della manifestazione).

Tra le presenze più autorevoli in piazza a Bologna c’erano il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, Pietro Modiano (il presidente di Nomisma, la società di analisi economica fondata da Romano Prodi), Rosy Bindi, Ivan Scalfarotto, Nicola Zingaretti, presidente della provincia di Roma, Vasco Errani ed Enrico Rossi, rispettivamente presidenti della Regione Emilia-Romagna e Toscana

Tra le proposte discusse a Bologna la trasparenza nel finanziamento ai partiti (associazioni e fondazioni incluse), una riduzione sensibile dei costi della politica (“metà parlamentari a metà prezzo”) e il superamento del regime del rimborso elettorale, a cui andrebbero preferite campagne di autofinanziamento-azionariato popolare “alla Obama”; un patto per pensioni dignitose (almeno al 70% dell’ultimo stipendio) ai giovani, anche istituendo un fondo specifico all’Inps destinato all’integrazione di situazioni contributive corrispondenti a contratti atipici; un welfare universalistico europeo di tipo nuovo; una legge contro il consumo di suolo –per favorire i terreni coltivati e preservare il paesaggio- anche attraverso un censimento degli appartamenti sfitti a livello comunale; una riforma fiscale che premi il lavoro e l'impresa e gravi maggiormente sui patrimoni, partendo da quelli immobiliari, spostando così un punto di Pil dalla rendita al lavoro; un “Fisco 2.0” che preveda insieme più controlli e un ampliamento degli oneri deducibili.

Ai partecipanti è stato distribuito un simbolico “cartone della pizza” per la politica “take-away”, cioè una serie di proposte a disposizione di tutti i cittadini, non solo dei “politici”, che diverranno campagna nei prossimi mesi anche a Verona: tra queste l’attuazione dell’istituto delle proposte di legge di iniziativa popolare e una battaglia per le primarie di collegio per i candidati al Parlamento dal centrosinistra, attraverso la petizione popolare “prima gli elettori”. Di ritorno da Bologna, il gruppo scaligero ha annunciato per fine novembre un appuntamento per la “prossima Verona”, al fine di riportare in città le proposte di Bologna, e garantire un confronto alla pari tra i candidati alle primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra. “A Verona, come in Italia – dichiarano tra gli altri Michele Fiorillo, Francesco Magagnino e Chiara Chiappa - non si tratta solo dell’annosa questione di un generico ‘rinnovamento generazionale’ ma di portare avanti competenze, campagne specifiche e nuovi istituti di partecipazione che possano prefigurare una progressiva realizzazione della democrazia dei cittadini”.

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