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Montorio, «120 nuove case senza le opere compensative promesse»

Il rischio è stato descritto dal consigliere comunale Michele Bertucco, dopo la sentenza del Tar che ha dato ragione al costruttore Leardini sul piano urbanistico "Ai Tigli"

«Dopo il Pua "San Rocchetto", il Comune di Verona soccombe ancora una volta al Tar contro le società di Leardini. Sia da parte della precedente amministrazione Tosi che dell'attuale amministrazione Sboarina si conferma quindi l'incapacità di difendere le ragioni del Comune di Verona e del suo territorio». Il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco ha commentato la sentenza del tribunale amministrativo regionale che ha dato ragione ai privati ricorrenti sul Pua (Piano urbanistico attuativo) "Ai Tigli" di Montorio.
L'atteggiamento del Comune è stato valutato dai giudici come «confuso e contraddittorio». L'amministrazione pubblica avrebbe prima accolto e poi respinto il Pua, ma le motivazioni del ritiro sono state giudicate inadeguate. E per questo il ricorso di Leardini è andato a buon fine.

La situazione ha dell'incredibile - ha spiegato Bertucco - Leardini era stato inizialmente autorizzato ad edificare circa 120 appartamenti e in cambio aveva promesso di tutto e di più. Il contributo di sostenibilità consisteva nella cessione di metà del terreno e nella realizzazione di una palestra con campo da pallavolo e pallacanestro, spazi interni per sedi di associazioni del territorio, due palestre attrezzate sia per attività sportive giovanili che per gli anziani e persino fontane con giochi d'acqua. Peccato che, facendo meglio i conti, ci si accorse che la quantificazione del contributo di sostenibilità, ammontante ad appena 1,5 milioni di euro, sarebbe stata del tutto insufficiente. Per realizzare tutto quanto promesso occorrevano infatti almeno 5 milioni di euro. Di qui il ritiro della scheda norma. Ma anche in questo caso i ricorrenti si sono appoggiati allo sciagurato emendamento dei Cinque Stelle alla Variante 22 (a suo tempo accolto dalla giunta Tosi-Caleffi) grazie al quale è stata prorogata per altri cinque anni la validità di un centinaio di schede norma, tra cui il Pua Ai Tigli, formalmente decadute il 27 marzo 2017. Ora è necessario valutare bene le motivazioni del Tar e organizzare al meglio l'appello al Consiglio di Stato in difesa sia di Quinzano che di Montorio.

E sullo stesso Pua "Ai Tigli", Bertucco ha evidenziato un dettaglio che potrebbe diventare un'ottima via di fuga per l'amministrazione comunale. «La polizza fidejussoria potrebbe essere analoga a quella del Pua "San Rocchetto" di cui è già stata accertata la non validità in quanto emessa da un istituto assicurativo non abilitato - ha aggiunto il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune. In entrambi i casi gli uffici dell'urbanistica avevano respinto una prima polizza, emessa da un soggetto non abilitato. Le società di Leardini avevano rimpiazzato entrambe le polizze respinte stipulando una nuova fidejussione. È quindi molto probabile che anche per il Pua "Ai Tigli" Leardini e soci si siano rivolti allo stesso intermediario finanziario (non abilitato) che aveva fornito la nuova copertura per il Pua "San Rocchetto". Ancora non ne abbiamo la certezza perché il documento di istruttoria urbanistica a questo proposito è molto vago e confuso, ma è quanto intendiamo appurare nel giro di pochi giorni con una interrogazione e un nuovo accesso agli atti».

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