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Veronafiere, Fratelli d'Italia: «Senza di noi, il vuoto». Disappunto di Tommasi

Dopo le esternazioni del senatore Gelmetti, il sindaco scrive al presidente della società di cui il Comune è socio di maggioranza: «Grave mancanza di sensibilità istituzionale»

Lunedì scorso, 17 aprile, nella Sala Lucchi di Piazzale Olimpia, a Verona, la sezione scaligera di Fratelli d'Italia ha organizzato l'incontro dal titolo "Fiera di Verona tra presente e futuro". Per parlare dei «prossimi scenari di un asset fondamentale per Verona e la sua economia», sono intervenuti il senatore e vicepresidente di Veronafiere Matteo Gelmetti, l'amministratore delegato di Veronafiere Maurizio Danese e il consigliere regionale Daniele Polato. Un appuntamento che però non ha avuto risalto per gli interventi sulla fiera di Verona. Sono state, invece, le dichiarazioni di carattere politico ad attirare maggiormente l'attenzione e soprattutto le repliche del Comune di Verona.

Dagli esponenti veronesi di Fratelli d'Italia sono infatti partite delle critiche agli amministratori di Verona. «Ci dobbiamo sostituire a loro sia a Roma che a Venezia - ha detto il senatore Gelmetti - Se non fosse per noi saremmo già stati tagliati fuori dalle partite più importanti». E Polato ha rincarato la dose. «Se non ci fossimo noi a rappresentare la città ci sarebbe un vuoto assoluto».

Parole che il sindaco di Verona Damiano Tommasi non vuole lasciare impunite. Il primo cittadino ha infatti scritto al presidente di Veronafiere Federico Bricolo una nota di disappunto in merito alle dichiarazioni di Gelmetti. Domani è infatti previsto il consiglio di amministrazione di Veronafiere e il sindaco auspica che ci sia una presa di posizione netta.
«Leggiamo con sorpresa e disappunto le dichiarazioni del vicepresidente di Veronafiere - ha scritto Tommasi - Sorpresa e disappunto che nascono dal fatto che siffatte questioni vengono trattate al di fuori delle dinamiche societarie e, dunque, delle sedi proprie, senza un minimo confronto con il Comune di Verona, socio di maggioranza relativa, e più in generale con i soci tutti. Questa grave mancanza di sensibilità istituzionale non può che pregiudicare Veronafiere, che appare così strumentalizzata per fini di parte, con conseguente inevitabile danno per la stessa società e la città. Ferme ovviamente le responsabilità personali dei singoli, in attesa di discuterne nella prossima assemblea, confidiamo in una attenta valutazione da parte degli organi societari di Veronafiere».

La nota del sindaco si chiude poi con una sottolineatura: «Ci preme al contempo rimarcare con soddisfazione come il rapporto di collaborazione con questa amministrazione abbia consentito ottimi e inediti risultati conseguiti nell’interesse della città e della fiera, anche in occasione dell’organizzazione e della gestione dei vari ambiti di Vinitaly e delle relative ricadute».

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