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Politica Centro storico / Piazza Bra

Lega contro il "climatismo". Zardini: "Negare un problema non lo risolve"

Il deputato leghista Comencini presenta una conferenza per "smontare un po' di balle sui cambiamenti climatici". Il collega del PD replica: "La salute dei cittadini non si può affidare agli apprendisti stregoni"

"Climatismo, la nascita di una nuova ideologia?". Aveva questo titolo la conferenza organizzata per questa mattina, 14 aprile, al Liston 12 di piazza Bra a Verona. Alla presentare l'evento, il deputato veronese della Lega Vito Comencini, che ha parlato di questo appuntamento come di un tentativo per "smontare un po' di balle sui cambiamenti climatici". Due i relatori: il professor Mario Giaccio, che proprio su questo tema ha scritto un libro e il professor Franco Battaglia. E come coordinatore c'è Massimo Martelli, della casa editrice "21mo secolo", che ha pubblicato il libro di Giaccio.

Sull'evento è intervenuto in maniera critica un altro deputato veronese, Diego Zardini del PD, il quale ha parlato di "negazionismo sul clima" da parte della Lega.

Bastasse affermare che i cambiamenti climatici non ci sono o non sono responsabilità dell'uomo per risolvere i nostri problemi saremmo tutti molto felici e contenti - scrive Zardini - Purtroppo invece, negare i problemi non elimina le polveri sottili e a Verona ne sappiamo qualcosa. Solo nel 2017 sono stati 73 i giorni in cui i valori di polveri sottili in città registrati dall'Arpav hanno superato i limiti di legge. Per due mesi e mezzo l'anno i veronesi respirano veleno e nella media, hanno una qualità dell'aria tra le peggiori del Veneto. Possiamo fare qualsiasi convegno e sostenere anche le tesi più astruse, ma noi chiediamo al Comune di intervenire concretamente per ridurre il traffico automobilistico e al prossimo governo di prorogare e anzi aumentare gli incentivi per favorire il ricambio delle caldaie e per azioni di risparmio ed efficientamento energetico, nelle case private, negli uffici, nelle imprese. Se poi nella comunità scientifica ci sono soggetti (meno del 2% in realtà) che per le più disparate ragioni, compresa la ricerca di visibilità, hanno idee diverse credo sia legittimo e tutto sommato democratico. Ma la gravità della situazione è tale e conclamata che mi sembra ingenuo affidare la salute delle persone e quindi orientare le politiche pubbliche in materia agli apprendisti stregoni.

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