La Lega fa "saltare" Sardos Albertini
Il Consiglio non attribuisce nuove competenze al presidente di Agsm
A rendere questa situazione più interessante è certo il contenuto della delibera “cancellata” dai quattro leghisti che hanno lasciato l’aula. “Si tratta – spiega Toffali – di una modifica allo statuto dell’azienda che attribuisce alcuni poteri operativi, comprese capacità di spesa, al presidente, in caso di situazioni di necessità ed urgenza. Certo qualcuno ha voluto leggere questo provvedimento come un modo per superare i dubbi sulla possibilità di agire in prima persona dell’attuale presidente Sardos Albertini che sarebbe in qualche misura impedita dalla sua professione di avvocato. Noi a questa delibera comunque avevamo iniziato a lavorare già alcuni mesi fa e comunque a mio parere è risultato utile rinviarne la discussione, visto che è ancora nebulosa e comunque prevede una situazione difforme rispetto a quella delle altre aziende legate ad Agsm”.
Alla fine, insomma, nemmeno Toffali quella “sanatoria” sembra fosse contento di portarla avanti. E resta da capire se si trattava di un tentativo di aprire la strada ad una riconferma di Sardos Albertini, per il quale si parla anche di un posto da assessore, alla guida di Agsm. Fatto che scompaginerebbe il puzzle ben lungi dall’essere completato delle nomine comunali. Un puzzle che prevede per prime cose la nomina del sostituto del consigliere regionale Bruno Cappon nel cda della stessa Agsm, oggi il Comune ha comunicato l’apertura dei termini per la presentazione delle candidature, e il cambio alla guida a VeronaMercato, dove è finita l’era di Riccardo Caccia, che non verrà più riconfermato dai suoi. Ovvero dalla compagine Pdl dei galaniani, che nelle ultime ore ha peraltro subito una ridefinizione, con Bruno Tacchella che è passato nell’orbita di Conta, creando un legame con Matteo Gasparato e Stefano Casali che rischia di far divenire isolato il presidente del consiglio Alfonso Fratta Pasini. Di questo, come dei nomi di chi dovrà entrare nella Giunta comunale e nei consigli di amministrazione dei vari enti in rinnovo, per il momento però nessuno preferisce parlare.
Né nelle sedi appropriate, il vertice interno al Pdl che pareva dovesse svolgersi oggi pomeriggio in realtà molto probabilmente non ci sarà, né al loro esterno. L’impressione è quindi che la situazione continui a rimanere in salamoia. Anche in attesa di capire l’esito della lotta fra Berlusconi e Fini. Un’impressione che vale a Verona come in Regione, dove è saltato il vertice odierno fra Pdl e Lega che era stato convocato per discutere l’assegnazione delle presidenze delle commissioni consiliari.