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Politica Cologna Veneta

«Finora inefficaci le misure di contrasto all'inquinamento del Fratta-Gorzone»

L'eurodeputata e co-portavoce italiana di Europa Verde Eleonora Evi ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea: «La risposta non lascia dubbi: misure attuali non sufficienti a raggiungere un buono stato ecologico del fiume»

La Commissione europea ha risposto ad un'interrogazione dell'eurodeputata e co-portavoce italiana di Europa Verde Eleonora Evi sul fiume Fratta-Gorzone, che scorre anche nel Veronese. Il corso d'acqua risulterebbe tra i più inquinati d'Italia anche perché nel Vicentino il consorzio Arica lo utilizza come fiume di scarico dei 90mila metri cubi di reflui provenienti da cinque depuratori. Strutture che trattano l'acqua del distretto della concia e in cui sarebbero state trovate sostanze dannose come cromo, cloruro, metalli e Pfas in quantità superiore ai limiti previsti dagli standard europei.

«Le misure di contrasto finora intraprese si sono rivelate del tutto inefficaci, con l'aggravante che il controllo della qualità delle acque viene effettuato lontano dal luogo in cui avviene lo scarico dei reflui - ha dichiarato Evi - La risposta della Commissione europea non lascia spazio a dubbi: le misure attuali non sono sufficienti per raggiungere un buono stato ecologico del fiume. Inoltre, la Commissione sottolinea di aver esortato l'Italia a migliorare il monitoraggio delle sostanze prioritarie, che comprendono anche i metalli pesanti provenienti dalle concerie».

«Come Europa Verde siamo pronti ad intraprendere azioni a livello regionale e nazionale, perché è chiaro che le misure fino a qui adottate non sono adeguate all’emergenza - ha aggiunto la consigliera regionale Cristina Guarda - Bisogna agire a monte: vivificare le acque del Fratta non è sufficiente, perché nel frattempo lo scarico Arica aumenta il livello dell'inquinamento del fiume».

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