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Flavio Tosi non indietreggia "Il premier lasci il posto"

Il sindaco non si sente sotto osservazione da una parte della Lega: "Il partito democratico"

"È chiaro che il presidente del Consiglio non fa un passo indietro perchè glielo chiede il sindaco di Verona, però resto convinto che lo debba fare". Flavio Tosi, primo cittadino leghista scaligero, conferma la sua opinione che il ciclo politico dell’attuale premier sia finito: "Sia per un fatto anagrafico, che comunque c’è, sia per quella che è la situazione del paese, una svolta non sarebbe negativa, rispetto a quelle che sono le prospettive, perchè bisogna guardare avanti".

Per queste critiche che dalle elezioni amministrative rinnova a Berlusconi, Tosi non si sente sotto tiro da parte di chi nella Lega è più filogovernativo: "Il nostro movimento è democratico, dove ognuno giustamente dice la sua opinione. Io sono sindaco di Verona, difendo la mia comunità. Dopo c’è chi può avere un’opinione diversa dalla mia, e ci mancherebbe: guai a essere tutti uguali".

Il primo cittadino scaligero punta il dito contro chi avrebbe gonfiato un "caso Tosi":
Sembra di essere a Ferragosto, quando ci sono poche notizie e allora bisogna scrivere qualcosa. In realtà non ci sono notizie, non è successo nulla e non si doveva parlare di niente - risponde Tosi alla domanda se sia fuori linea nella Lega per le ripetute critiche a Berlusconi - Si è creata una notizia che non c'è - aggiunge in merito all'ipotesi di un possibile provvedimento disciplinare. Tosi spiega che "non esiste un divieto tassativo agli amministratori di partecipare a manifestazioni di protesta contro il governo. Per giovedì la manifestazione è un'iniziativa lasciata a ogni singolo sindaco nel suo comune. E a Verona non l'avremmo fatta comunque, perchè creare un disagio ai cittadini interrompendo un pubblico servizio, magari come l'anagrafe, non è un modo corretto di protestare. Ma nessuno impedisce ai sindaci di dire quello che pensano, ci mancherebbe altro".

Intanto il Senatùr Umberto Bossi, leader del Carroccio che ieri ha indetto una riunione urgente dei quadri del partito, ha liquidato con una battuta l'iniziativa di giovedì prossimo in cui i primi cittadini rimetteranno simbolicamente le deleghe sull'anagrafe: "Si vede che hanno tempo da perdere", ha dichiarato ai cronisti. E ai giornalisti il Senatùr attribuisce anche la responsabilità delle voci su un'ascesa all'interno della Lega di Roberto Maroni, di cui il sindaco Tosi è un fedelissimo, in veste di antagonista del leader storico: "Io e Maroni siamo amici da sempre - ha tagliato corto - Sono tutte storie che inventate voi".

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