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Baby gang e campagna elettorale, le soluzioni proposte dai candidati sindaco

Dai lavori socialmente utili alla prevenzione e all'ascolto, diverse le idee avanzate e reciprocamente criticate

Sono state assegnate a due diverse comunità le 15enni ritenute responsabili della rapina subita da un ragazzo in centro a Verona. E dalla comunità pare che una delle due adolescenti sia già scappata, dimostrando quanto il suo caso sia complicato e non di rapida soluzione. Soluzioni che invece la politica cerca di proporre sul fenomeno delle baby gang. Le due 15enni, infatti, farebbero parte di un gruppo principalmente composto da ragazze e ultimamente al centro di diversi episodi di micro-criminalità.

Il tema delle baby gang è ormai entrato nella campagna elettorale ed ogni coalizione in campo propone la propria ricetta e critica quelle degli altri. L'assessore alla sicurezza del Comune di Verona Marco Padovani aveva parlato di daspo urbano, ma in un recente confronto tra i candidati sindaco il primo cittadino uscente Federico Sboarina ha proposto come deterrente quello di obbligare i minori che delinquono a svolgere lavori socialmente utili. Flavio Tosi ha invece descritto una soluzione fatta di prevenzione e controllo del territorio. E infine Damiano Tommasi si è smarcato da soluzioni punitivi, dicendo di voler puntare sull'ascolto e sulla comprensione dei giovani per migliorarne le prospettive.

A sostegno di Tommasi, Giorgio Pasetto di Area Liberal ha aggiunto: «Non ci vuole tanta sociologia per capire che se dei ragazzini diventano violenti, c'è qualcosa che non va intorno a loro. Disagi famigliari, mancanza di spazi e strutture adeguate e una città che da troppo tempo nasconde i problemi invece che affrontarli. La verità è che a Verona per quei ragazzini non c'è nulla. Siamo la città degli spritz, della Curva Sud e di Romeo e Giulietta: come deve sentirsi un quindicenne? E soprattutto, sappiamo chi è, cosa chiede, come vive? Non servono daspo o tolleranza zero. Una politica che reprime ad occhi chiusi è l'opposto di una città civile».

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Mentre dalla coalizione di Sboarina, il leghista Bacciga ha anticipato: «A breve annunceremo il nostro progetto per contrastare il fenomeno delle baby gang». Lo ha fatto durante la presentazione del candidato alla seconda circoscrizione di Verona Michele Dal Forno, il rider che per difendere una ragazza minacciata fu sfregiato da un minore. «Sono giovane, e a un tratto mi sono reso conto di come la vita possa cambiare - ha detto Dal Forno - Ringrazio Matteo Salvini, che con la Lega, tramite Bacciga, mi è stato vicino all’epoca dell’aggressione. Vorrei iniziare la mia avventura a servizio della comunità, in seconda circoscrizione, per migliorare il mio quartiere e per far sì che quello che è successo a me non si verifichi più». E su Dal Forno, Bacciga ha dichiarato: «È un bravo ragazzo, maturo, che vuole mettersi in gioco per il suo quartiere. E il tema della sicurezza per lui è primario».

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