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Ars Distric all'Arsenale. Se son rose fioriranno, ma c'è chi vede solo spine: "Buchi progettuali"

Dal trasferimento dell'Accademia di Belle Arti ai costi di tutti gli insediamenti, il progetto "Ars District", presentato ieri dalla giunta Sboarina, incontra già le prime critiche e diffidenze

«Il piano di recupero dell’Arsenale annunciato ieri è un collage di idee che la maggioranza ha orecchiato durante le sedute della commissione consiliare paritetica costituita ad hoc, a cui tuttavia manca ancora una idea forte, all’altezza del prestigio storico e architettonico del complesso, in grado di caratterizzare e omogeneizzare l’intera opera di recupero». Parole non tenere quelle che Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, riserva al sindaco Sboarina e alla sua giunta dopo l'annuncio di ieri relativo all'approvazione delle destinazioni d'uso nell'ambito del progetto di rinnovamento dell'ex Arsenale di Verona. 

«Un nuovo polo dell'innovazione, teconologica, alimentare e artistica», così aveva invece descritto "Ars District" il sindaco Sboarina, un centro che dovrebbe quindi raccogliere in se diversi spazi dedicati ad innumerevoli attività. Quali? Nel dettaglio ancora resta da comprendere "cosa" esattamente e in quanto tempo verrà realizzato, ma si parla già di «mercato urbano nello stile di quello di Firenze» (Ass. Segala), così come di spazi adibiti a «foresteria, co-working (spazi di lavoro condivisi mantendendo le attività separate ndr), nursery (spazi dedicati ai bambini ndr)». Insomma, l'afflato ispiratore sembrerebbe essere quello internazionale, un modo per rilanciare quel vecchio cavallo di battaglia da campagna elettorale, «far competere Verona con le grandi capitali d'Europa», che lo stesso sindaco ha sempre rivendicato.

Vi è però il nodo dell'Accademia di Belle Arti che, stando al progetto, dovrebbe abbandonare palazzo Montanari per confluire nei nuovi ambienti dell'Arsenale. Un'idea che ha sollevato subito la secca condanna da parte del consigliere di minoranza Bertucco, impegnato in particolare a rilevare le criticità economiche di questa come delle altre operazioni del progetto "Ars Disctric": «Nella visione proposta dall’amministrazione, - spiega Bertucco - all’Arsenale si pagherà a consumo: ciascuna delle iniziative insediate pagherà i costi del proprio insediamento con tanti saluti alle altre. Questo è ancora più vero per quanto riguarda l’Accademia di Belle Arti, i cui spazi ovviamente non saranno accessibili al pubblico e il cui insediamento comporterà la vendita di un palazzo storico come il Montanari».

Per quanto riguarda i numeri e i costi, il sindaco Sboarina durante la presentazione di ieri si è lanciato in una sequela numerica magica, «9, 18, 27 milioni di euro in tre anni», formula che se dovesse concretizzarsi rappresenterebbe certo un esborso notevole da parte del Comune. Ma in particolare sull'ultimo punto sollevato dal consigliere Bertucco, il primo cittadino scaligero pare vederla in modo diametralmente opposto. Infatti, il trasferimento dell'Accademia di Belle Arti all'Arsenale servirebbe proprio ad aprire alla cittadinanza gli ambienti accademici stessi: «Abbiamo un Accademia fantastica, - aveva dichiarato Sboarina ieri - vederla chiusa dentro un palazzo (palazzo Montanari ndr) è un peccato, mentre vederla aperta alla città, in uno spazio dove i ragazzi si possano confrontare e i veronesi vivere la loro Accademia, è un qualcosa di bellissimo». Chi dei due abbia ragione tra Sboarina e Bertucco, sarà ovviamente il tempo a deciderlo.

L'intervento integrale del sindaco Federico Sboarina - Arsenaleverona Facebook

Per quanto riguarda le critiche sollevate dal consigliere di Verona e Sinistra in Comune, ve n'è anche una che prende di mira lo «stile che la giunta ha calpestato: la commissione consiliare - spiega Bertucco - è stata insediata proprio con l’obiettivo di vagliare le proposte di recupero e per arrivare a formulare un progetto organico da sottoporre al Consiglio comunale. Il fatto che i mesi di lavoro si risolvano in una conferenza stampa improvvisata dal Sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza rappresenta una caduta di stile che si doveva evitare. È vero che alla fine decide l’amministrazione, - conclude amaro Bertucco - ma è anche vero che senza il contributo della città essa starebbe ancora procedendo a tentoni. Restano comunque ancora vistosi buchi progettuali, a partire dall’indeterminatezza della corte centrale dove non ci capisce bene chi o che cosa andrà».

Circa la corte centrale, il più "carico" in relazione al progetto "Ars District" pare essere il consigliere comunale di Forza Italia Andrea Velardi, il quale in un lungo post su Facebook ha dato delle indicazioni che, in teoria, dovrebbero fornire risposta alle inquietudini di Bertucco, specificando che la corte centrale  dovrà essere «la rockstar del progetto Ars District».

Il post del consigliere comunale di Forza Italia Andrea Velardi

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