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Alfie Evans è morto, solidarietà dal sindaco di Verona Sboarina: "Oggi siamo tutti in lutto"

"La vita deve essere difesa prima di ogni altra legge, - ha dichiarato il primo cittadino veronese Sboarina in merito alla morte del bambino inglese Alfie Evans avvenuta questa notte - il coraggio dei genitori che si battono per il proprio figlio malato è un valore immenso"

«Adesso che il piccolo Alfie non c'è più, dobbiamo tutti impegnarci perché la sua triste storia ci faccia riflettere e ci insegni. L'Europa economica non è quella del popolo e dei suoi valori etici. La vita deve essere difesa prima di ogni altra legge, il coraggio dei genitori che si battono per il proprio figlio malato è un valore immenso». A dichiararlo è stato il sindaco di Verona Federico Sboarina in merito ad una vicenda tanto toccante quanto difficile da analizzare, poiché mette in gioco questioni etiche e giuridiche, ma anzitutto mediche, oltre che riguardare da vicino gli affetti familiari che legano una coppia di genitori al proprio figlio.

Una lunga e dolorosa vicenda

Alfie Evans era un bambino britannico di 23 mesi, affetto da una patologia neurodegenerativa ancora sconosciuta alla scienza, riscontratagli nel dicembre del 2016 all'Alder Hey Hospital di Liverpool, dove venne inizialmente ricoverato. Esattamente un anno dopo, l'ospedale dichiarò di aver esaurito ogni opzione disponibile per provare a curare il piccolo Alfie, esprimendo inoltre la volontà di appellarsi all'Alta Corte per ottenere il via libera e staccare la spina alle macchine che tenevano in vita il bambino.

Ad oggi, la malattia di Alfie gli aveva già procurato danni al cervello irreversibili ed anche la sua stessa sopravvivenza, pur restando collegato alle macchine artificiali, non avrebbe potuto essere garantita per un periodo misurabile in anni. Nel febbraio 2018 è arrivato il via libera del giudice Anthony Hayden per il piano di "fine vita" previsto dai medici. La legge inglese afferma che l'interesse del minore prevale anche su quello dei genitori (a differenza di quanto avviene in Italia dove sarebbe stato indispensabile il consenso del padre e della madre), ed in questo caso è stato stabilito che fosse necessario «interrompere le sofferenze e l'accanimento terapeutico» nei confronti del bambino. Nel corso dell'ultimo anno, ogni ricorso presentato dalla famiglia è stato respinto da tutte le sedi interpellate (Alta corte, Corte d'appello, Corte suprema e Corte europea per i diritti dell'uomo). 

Il caso diplomatico che ha coinvolto l'Italia

Durante questi ultimi giorni, Alfie Evans era stato infine al centro di un caso diplomatico che ha visto coinvolti l'Italia e la Città del Vaticano, da una parte, e la magistratura del Regno Unito dall'altra. Dopo che l'Alta Corte britannica aveva respinto l'appello dei legali dei genitori, lunedì scorso i medici dell'ospedale britannico avevano staccato il respiratore al piccolo, cui l'Italia intanto aveva concesso la cittadinanza nel tentativo di favorire il trasferimento all'ospedale Bambino Gesù di Roma per «assicurare al minore ulteriori sviluppi terapeutici, nella tutela di preminenti valori umanitari che, nel caso di specie, attengono alla salvaguardia della salute», come si legge nella nota del Consiglio dei ministri del 24 aprile. Mercoledì scorso, tuttavia, la Corte d'Appello di Londra ha respinto un nuovo ricorso presentato dalla famiglia.

In merito alla vicenda, il primo cittadino scaligero Federico Sboarina ha quindi aggiunto: «Oggi siamo tutti in lutto perché i tribunali e la scienza sono più lontani che mai dai principi basilari della nostra civiltà. Anch'io ho seguito da vicino la vicenda di Alfie e la grande ondata emotiva di questi giorni ci fa capire che non è stata una tragica vicenda privata, ma un caso emblematico a cui dare risposte. La nostra società su queste ha un nervo scoperto».

Mara Bizzotto (Lega): "Brutta pagina per l'Europa"

Sulla medesima onda emotiva paiono installarsi le ancor più dure parole divulgate tramite una nota ufficiale da parte delll’europarlamentare veneta, esponente della Lega di Matteo Salvini, Mara Bizzotto: «La morte del piccolo Alfie Evans è una brutta pagina per tutta l’Europa! È vergognoso che in un Paese Europeo come la Gran Bretagna sia stato cancellato, per mano di qualche Tribunale, il diritto alla vita e alla libertà di cura e di circolazione sul territorio europeo di Alfie e dei suoi genitori. Ed è gravissimo che la UE non sia intervenuta in nessun modo per difendere il diritto alla vita di questo bambino».

«Sulla coscienza di chi ha voluto staccare la spina ad Alfie impedendogli di venire a curarsi in Italia, peserà per sempre la grave responsabilità di quanto successo - ha quindi concluso l’eurodeputata leghista Mara Bizzotto - Una preghiera per il piccolo Alfie e un grande abbraccio ai suoi coraggiosi genitori: la loro battaglia per la vita e per la libertà è un esempio che resterà per sempre». 

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