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Economia

«Basta menzogne contro le locazioni turistiche, pronti a scioperare al Vinitaly»

Edoardo Nestori, presidente dell'associazione locatori turistici del Veneto, smonta le principali accuse alle attività da lui rappresentate

Locazioni turistiche chiuse per sciopero domenica 14 aprile 2024, giorno di inaugurazione della prossima edizione di Vinitaly. È ciò che accadrà se non cesseranno gli attacchi alle attività dei locatori. E ad annunciarlo è stato Edoardo Nestori, presidente dell'associazione locatori turistici del Veneto.
«Ci accusano ormai di tutto, ormai ci aspettiamo che dicano che siamo noi la causa del riscaldamento globale», ha dichiarato Nestori, pronto a dichiarare lo sciopero per la domenica inaugurale del Vinitaly 2024. «Tutte le nostre strutture chiuderanno per una notte e non ospiteranno gli espositori e i visitatori - ha dichiarato Nestori - Dove andranno questi ospiti a dormire? Nei 60 hotel della città già ampiamente esauriti? Oppure nelle città vicine, cenando poi nei ristoranti di queste città, facendo colazione nei bar e nelle pasticcerie di queste città a discapito delle attività scaligere? Oppure questi espositori direttamente preferiranno non venire e non partecipare alla fiera? Chi organizza una fiera deve anche poter garantire parcheggi e ricettività. Verona è in grado di garantire tutto questo senza le tanto denigrate locazioni turistiche? Dove andranno gli ospiti di una sola notte dopo aver esaurito le camere a minimo 400 euro degli hotel? Nessuno parla del fabbisogno di posti letto nell'intero anno. Nessuno calcola quanti turisti vogliamo poter ospitare a Verona in relazione agli eventi, ovvero di quanti posti letto sono necessari per garantire a chi viene di poter dormire anche una sola notte in città. Se non garantiremo la ricettività perderemo le fiere a favore di città più lungimiranti che accoglieranno volentieri i nostri turisti».

L'ultima associazione a criticare la proliferazione delle locazioni turistiche a Verona è stata Federalberghi, secondo cui l'aumento di queste attività ha portato ad uno spopolamento del centro storico scaligero. «Per smontare questa accusa è sufficiente consultare le statistiche demografiche sul sito del Comune di Verona - ha spiegato Nestori - Dal 2003 al 2021 il numero dei residenti del centro storico è calato dello 0,07%, vale a dire meno di 51 persone in 18 anni. La desertificazione del centro storico è un fenomeno che non esiste e ammesso che esista non è certo addebitale alle locazioni turistiche che sono comparse nella nostra città solamente nel 2015». Desertificazione che, però, riguarderebbe più le cosiddette attività di vicinato, ma anche su questo Nestori non concorda: «Grazie alle locazioni turistiche hanno aperto negli ultimi anni nuovi supermercati in locali sfitti da tempo, creando nuovi posti di lavoro e agevolando le persone anziane residenti in centro che non vogliono o non possono andare nei centri commerciali in auto».
Altra accusa rivolta alle locazioni turistiche è quella di sfruttare una regolamentazione poco chiara e quindi di avere un'alta concentrazione di abusivi. «Ma le regole ci sono - ha replicato il presidente dell'associazione dei locatori veneti - e la Regione Veneto ha costantemente aggiornato le leggi e i decreti in materia, aggiungendo nuove incombenze e sanzioni davvero molto pesanti. Purtroppo chi non rispetta le norme c’è in qualunque settore e con l’introduzione del codice identificativo nazionale diminuirà sicuramente la piccola minoranza di abusivi che danneggiano proprio la gran parte delle locazioni turistiche regolari».
Infine, la diffusione delle locazioni turistiche avrebbe stimolato una modalità di turismo "mordi e fuggi" e avrebbe ridotto il numero di appartamenti disponibili per chi cerca casa in affitto, in particolare studenti. «Il turismo "mordi e fuggi" è un fenomeno tipico degli alberghi, sia perché il prezzo delle camere di albergo molto più care delle locazioni scoraggia chi vuole restare più giorni - ha concluso Nestori - Sia perché gli appartamenti deputati alla locazione turistica godono, ad esempio, della cucina o della lavatrice e di tutto il necessario per un soggiorno più lungo. Poi, Verona da sempre è una città con una permanenza media di 1,4 notti, quindi forse sarebbe più utile provare a far conoscere la nostra città in maniera migliore al mondo con apposite campagne promozionali anziché provare a limitare e danneggiare le locazioni turistiche. E la scarsità di appartamenti a disposizione di studenti o per affitti standard è un problema di lunga data. Risale agli Anni Novanta, con l’abolizione dell’equo-canone e la liberalizzazione del mercato che ha portato gli affitti alle stelle nelle zone più richieste. Le strutture vuote sono 5 volte tanto rispetto a quelle adibite a locazione turistica, e ci sono molti appartamenti affittati a professionisti anziché a residenti. Senza considerare che il nodo centrale è che l’attuale normativa del codice civile non agevola i proprietari in caso di morosità da parte degli inquilini. Sfrattare un inquilino che non paga richiedere un percorso lungo e tortuoso, e perciò sarebbe la politica che dovrebbe avere il coraggio di modificare la normativa vigente, anziché cercare un capro espiatorio per le proprie mancanze».

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