rotate-mobile
Cronaca Navigatori / Via Amerigo Vespucci

Truffe in abitazioni sventate dalle chiamate al 113: gli anziani non ci cascano più

I moniti e i consigli della Questura veronese sembrano essere stati recepiti e nella giornata di giovedì 30 luglio, 2 tentativi di truffa su 3 sono stati sventati dalle stesse vittime

Le truffe in abitazione da parte di finti tecnici del gas continuano a turbare la tranquillità degli anziani veronesi i quali però hanno dato prova di aver ben assimilato i consigli della Questura, riuscendo in due episodi su tre avvenuti ieri a mettere in fuga i malintenzionati.

Giovedì 30 luglio, intorno alle 9.50, secondo il copione più che conosciuto, un sedicente “dipendente del gas” ha atteso un’anziana signora 85enne (le vittime di tali raggiri hanno sempre un’età superiore ai 75/80 anni) di rientro al suo condominio, in Via Elena da Persico, dopo le commissioni mattutine. Con la scusa di un controllo sul funzionamento dell’acqua, lo sconosciuto si è trattenuto alcuni minuti in cucina con la signora, dando così modo ad un complice - non visto - di frugare nell’appartamento e impossessarsi di 500 euro e alcuni gioielli. Rimasta sola, la donna si è accorta delle stanze a soqquadro ma ormai era tardi.

Nel secondo episodio, avvenuto verso le 11.50 in Via Vespucci, ad entrare in azione sono stati ancora due uomini, i quali hanno cercato di affinare un nuovo stratagemma ma si sono imbattuti nella prontezza dei due anziani coniugi che intendevano raggirare. Spacciandosi per tecnico e del gas e vigile urbano ed aspettando come di consueto le persone anziane di rientro a casa, con la classica scusa della fuga di gas sono riusciti a essere lasciati entrare nell’appartamento. Una volta entrati, ecco il nuovo stratagemma. Mentre il tecnico distraeva la coppia, il finto vigile, dopo aver rovistato sommariamente la stanza da letto e avervici prelevato alcune suppellettili, ha mostrato queste ultime ai due anziani, paventando un patito furto, con il probabile intento di farsi mostrare dove fossero custoditi contati e ori. A quel punto però, la signora, avendo fiutato il raggiro, è corsa al telefono e ha dato l’allarme al 113. È bastato che alzasse la cornetta e pronunciasse la parola “polizia”, che i due malintenzionati si erano già allontanati in tutta fretta e, soprattutto, a mani vuote.

Un ultimo episodio, nemmeno un’ora prima si era svolto con gli stessi attori, con la stessa modalità e, fortunatamente, con lo stesso epilogo. Intorno alle 11.00, il falso tecnico ed il falso vigile, presumibilmente gli stessi dell’atro tentativo, si sono presentati all’ingresso di un condominio di Via Longhena, aspettando che una persona anziana rincasasse. Agganciata una 73enne ed entrati in casa hanno tentato il raggiro del falso furto, mostrando una piccola scatola portagioie di proprietà della signora e sostenendo di averla trovata in strada. Ma la donna non si è fatta ingannare ed ha minacciato immediatamente di chiamare il 113, vedendo così i due uomini darsi alla fuga, un’altra volta a bocca asciutta.

Quanto accaduto ieri dimostra come i consigli, costantemente ricordati dalla Questura e ampiamente diffusi dagli organi di stampa, se correttamente applicati, si dimostrino, nella loro semplicità, straordinariamente efficaci. A tal proposito, si invitano le persone anziane, ed in particolar modo quelle con età compresa tra i 70 e i 90 anni, a diffidare fermamente degli sconosciuti che si presentino all’ingresso del condominio con le scuse più varie e, soprattutto, a tenere sempre a portata di mano un telefono, in modo da poter contattare immediatamente il 113 e dissuadere così ogni tentativo di raggiro.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Truffe in abitazioni sventate dalle chiamate al 113: gli anziani non ci cascano più

VeronaSera è in caricamento