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Cronaca via Tribunale

Verona, Toscani e i "veneti ubriaconi": cinque veronesi lo denunciano, ma per il pm non è reato

Il fotografo di moda e pubblicitario: "Popolo di alcolizzati, basta sentire l'accento". Avanzata la richiesta d'archiviazione in Procura a Verona: "Non è diffamazione ma solo un luogo comune". Deciderà il gip

Con le sue parole, pronunciate durante un’intervista rilasciata a una delle più popolari trasmissioni radiofoniche (“La Zanzara” su Radio24), aveva scandalizzato una regione. E la Regione. Il presidente Luca Zaia aveva chiesto pubblicamente le scuse di Oliviero Toscani per aver definito i “veneti ubriaconi e alcolizzati”. E minacciava querela. Prima di lui si sono mossi cinque veronesi che hanno presentato denuncia alla Procura scaligera. Ebbene, secondo il pm Marco Zenatelli, tali dichiarazioni non costituiscono reato di diffamazione ma solo un “luogo comune”. Non ci sono infatti sufficienti elementi per sostenere l'accusa in giudizio posto che lo stereotipo dei "veneti ubriaconi" utilizzato provocatoriamente da Toscani “non può ragionevolmente integrare il reato” anche perché “rivolto a un numero indeterminato e indeterminabile di persone”. Da qui la richiesta di archiviazione su cui dovrà comunque decidere il giudice per le indagini preliminari.

Il celebre fotografo di moda e pubblicitario, aveva scatenato un vero polverone mediatico parlando in radio con il conduttore Cruciani: “Un popolo di ubriaconi e alcolizzati - aveva detto -. Poveretti, non è colpa loro se nascono in Veneto. I veneti sono un popolo di ubriaconi. Alcolizzati atavici, i nonni, i padri, le madri. Poveretti i veneti non è colpa loro se uno nasce in quel posto, è un destino. Basta sentire l’accento veneto: è da ubriachi, da alcolizzati, da ombretta, da vino”.

Alle dichiarazioni di Toscani era insorto il presidente Luca Zaia che aveva invitato Toscani “che ben conosce la nostra terra e dove ha avuto modo di lavorare credo con soddisfazione”, di rettificare “eventuali cattive interpretazioni delle sue parole o di cogliere l’occasione per scusarsi immediatamente con 5 milioni di veneti. I veneti conoscono la tolleranza però sanno anche che la libertà di ognuno di noi finisce dove comincia quella degli altri. Per il futuro un consiglio al fotografo, ripetere spesso un antico adagio veneziano che così recita: “prima de parlar tasi!”. Dopo la denuncia dei cinque veronesi, sarebbe stato il procuratore capo scaligero, Mario Giulio Schinaia, a definire, secondo il Corriere di Verona, “pesanti” le battute di Toscani e a procedere con l'apertura di un fascicolo di indagine. Raggiunto dall’Ansa, il fotografo si era scusato. A suo modo: “Era una battuta divertente. Se gli unici a non divertirsi sono alcuni veneti mi dispiace. C’è qualche veneto che ci cade sempre”.

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