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Cronaca

«Strage di Bucha da condannare senza "se" e senza "ma". Ma qualcosa non torna»

È il consigliere regionale veronese Stefano Valdegmaberi a chiedere «l'intervento immediato di osservatori internazionali per accertare come sono andati i fatti. Abbiamo bisogno della verità, qualunque essa sia»

Le scene arrivate da Bucha, in Ucraina, dopo l ritiro delle truppe russe, hanno creato sgomento in Italia ed in Europa, ma anche sollevato domande.
«Bucha una strage da condannare senza se e senza ma. Ma qualcosa non torna». È il consigliere regionale Stefano Valdegamberi (che alle prossime elezioni di Verona sosterrà la ricandidatura del sindaco uscente Sboarina), a chiedere maggiore chiarezza sui fatti angoscianti che sarebbero stati prepetrati nella cittadina ucraina, venuti alla luce nelle ultime ore. 

«Se tutte le unità russe si sono ritirate completamente da Bucha già il 30 marzo - prosegue Valdegamberi -, il giorno dopo il round di colloqui faccia a faccia Russia-Ucraina in Turchia e il 31 marzo, il sindaco di Bucha, Anatoliy Fedoruk, ha confermato in un videomessaggio che non c'erano militari russi in città.
Perché non ha nemmeno menzionato la gente del posto colpita per strada con le mani legate?
Emergono dopo ben 4 giorni quando sono giunti i servizi di sicurezza ucraini e con loro i media?
Secondo i russi le foto e le riprese video di Bucha sono una messa in scena di Kiev per i media occidentali, come è avvenuto a Mariupol con l'ospedale di maternità, così come in altre città, poi categoricamente smentite dai fatti».
Il consigliere dunque richiede l'interventi di un organismo superpartes, per analizzare la vicenda e ricostruire quanto accaduto, per stabilire eventuali responsabilità: «Sarebbe auspicabile l'intervento immediato di osservatori internazionali per accertare come sono andati i fatti. Abbiamo bisogno della verità, qualunque essa sia. Non vorrei che fosse un tentativo di coinvolgere emotivamente gli Europei per trascinarli in guerra. E sarebbe un grave errore con il rischio di una guerra atomica. Per questo subito osservatori dell'Osce per verificare la verità».

In un altro post Valdegamberi invoca alla calma e alla lucidità, per non farsi trascinare emotivamente in guerra: «Attenti. Avverto voglia di entrare in guerra. Si stanno creando le condizioni e convincendo l'opinione pubblica europea della necessità di farlo. Spero che vi sia la consapevolezza che non sarà una guerra convenzionale ma atomica. Mantenete la mente lucida. Accetto ogni decisione che adotteranno le nostre autorità. L'importante che siamo consapevoli tutti del rischio non irrilevante. Il nord est per evidenti ragioni potrebbe essere tra i primi obiettivi. Non voglio fare informazione terroristica ma solo per la consapevolezza dei rischi. Invitiamo le parti ad un accordo di pace, smorzando gli animi concitati su tutti e due i fronti e smettiamola di incitare lo scontro da entrambe le parti. La ragione prevalga sull'odio che acceca e genera disastri».

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