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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Vaccini, la Regione segnala un'incongruenza sul decreto legge Lorenzin

Per i tecnici regionali non è chiaro se le restrizioni si applicano fin da questo anno educativo anche per i bambini non in regola con le vaccinazioni già iscritti prima dell'entrata in vigore del decreto

Si stanno lentamente sgonfiando le polemiche per i bambini rifiutati dagli asili veronesi perché non in regola con la documentazione sull'obbligo vaccinale. In tre dei quattro casi, la documentazione è stata presentata. Mentre in un caso il bambino non è stato portato all'asilo. E per aiutare le maestre nei controlli il Comune ha inviato anche alcuni agenti della polizia municipale negli asili.

Un eccesso di zelo, così la Regione Veneto ha definito la linea adottata dal Comune. Una Regione che sta combattendo contro il decreto sui vaccini con un ricorso alla Corte Costituzionale. Una battaglia non contro i vaccini, ma contro l'obbligatorietà imposta dalla legge Lorenzin, come più volte ribadito anche dal presidente Zaia.

Proprio la Regione Veneto, intanto, ha predisposto le "indicazioni regionali in regime transitorio di applicazione della legge Lorenzin" e i tecnici regionali non hanno potuto fare a meno di segnalare un'incongruenza del decreto vaccini, che non rende chiaro se le misure di restrizione alla frequenza scolastica siano applicabili sin dall'anno scolastico 2017/2018 e per l'anno scolastico 2018/2019 per i bambini già iscritti alla frequenza dei servizi educativi per l'infanzia ed alle scuole dell'infanzia prima dell'entrata in vigore della legge. Incongruenza, peraltro, già segnalata nel ricorso del Veneto alla Corte Costituzionale.

In attesa di eventuali ulteriori chiarimenti ministeriali, per quanto riguarda la frequenza dei servizi per l'infanzia e le scuole dell'infanzia per i bambini già iscritti si applicherà il regime transitorio fino al 2019/2020 anno che prevede, invece, la decadenza dell'iscrizione. Per agevolare le famiglie e le scuole, per i bambini e i ragazzi da zero e sedici anni, per gli anni scolastici 2017/18 e 2018/19, si anticipa quanto previsto dalla legge per l’anno scolastico 2019/20, cioè l'invio alle scuole degli elenchi dei bambini con la loro situazione nei confronti della vaccinazione, privi di dati sensibili. Per tutti i soggetti non in regola, le Ulss avvieranno l'iter conseguente all'inadempimento dell’obbligo vaccinale.

Nel frattempo, la Regione Veneto ha già inviato le prime indicazioni operative per l'applicabilità della legge e ha fornito a tutte le Ulss il modello di autocertificazione da utilizzare da parte dei genitori per la presentazione agli uffici scolastici. Le Ulss, dopo avere verificato che i bambini non in regola con l'obbligo vaccinale non abbiano un appuntamento già fissato, invieranno ai genitori una lettera raccomandata invitandoli ad un colloquio per ulteriori approfondimenti e per procedere alle vaccinazioni.

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