Guardia giurata estrae pistola durante sciopero. «Far west inaccettabile»
Intervento di Giuseppe Alviti, presidente dell'associazione nazionale delle guardie giurate, sull'episodio avvenuto all'azienda Maxi Di di Belfiore: «Servono più formazione e una giusta selezione del personale»
«Un fatto grave che mostra l'urgenza di selezionare e formare meglio il personale». Giuseppe Alviti, presidente dell'associazione nazionale delle guardie giurate ha commentato così il momento di tensione vissuto nella notte tra l'1 e il 2 febbraio ai cancelli dell'azienda Maxi Di di Belfiore. Durante uno sciopero organizzato da Si Cobas, una guardia giurata è entrata in contatto con i lavoratori ed ha estratto la pistola con atteggiamento minaccioso.
Secondo quanto riferito da Si Cobas, che su Facebook ha pubblicato anche un video dell'accaduto, la guardia giurata «è prima uscita dalla sua postazione di vigilanza per dirigersi verso il presidio pacifico per provocare i lavoratori. Poi, non contento, ha svuotato una bottiglia d'acqua addosso ai lavoratori, nel tentativo di ottenere una reazione. Non essendo riuscito nel suo scopo, pochi secondi dopo ha fatto nuovamente irruzione nel presidio puntando la pistola in faccia ad alcuni operai».
Un fatto che è stato condannato da Alviti. «Guardie giurate dovrebbero svolgere funzioni di sicurezza rispetto a furti e altre fattispecie di reato - ha spiegato il presidente dell'Angpg - È già accaduto diverse volte nelle lotte della logistica negli ultimi anni con scontri anche duri. Finora non erano però mai state tirate fuori le pistole. Questo far west è inaccettabile. Purtroppo negli ultimi anni con i decreti sicurezza sono state criminalizzate le lotte sociali. Nell'esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori in lotta per l'applicazione del contratto nazionale, invitiamo la magistratura ad accertare i fatti e intervenire».
