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Cronaca Veronetta / Via Hrayr Terzian

In zona università a Verona alcuni residenti esasperati hanno fatto la multa a chi parcheggia in divieto di sosta

Dal Comune e dalla polizia l'allerta: «Attenzione alle false multe»

«In via Terzian, zona Università, alcuni residenti hanno deciso di risolvere il problema della sosta selvaggia in autonomia». È quanto si legge in una nota odierna, sabato 28 ottobre, diramata dal Comune di Verona. Da Palazzo Barbieri quindi precisano: «Peccato che abbiano scelto una soluzione illegale, ovvero apporre false multe per divieto di sosta di veicoli, verbali simili a quelli redatti dagli accertatori della sosta».

Come riconosciuto dal Comune di Verona, proprio la zona universitaria e Veronetta da alcune settimane sono sottoposte ad una «forte pressione di veicoli parcheggiati in divieto da parte di studenti ed avventori di locali». In merito da Palazzo Barbieri viene comunque evidenziato che per contrastare il fenomeno sarebbero già «considerevolmente aumentati i controlli sia da parte di Amt che della polizia locale». Sarebbero infatti «oltre 350» le sanzioni, in questo caso autentiche, emesse solo nell'ultima settimana.

«Ma per disincentivare la sosta, - ribadiscono dal Comune di Verona - qualche residente ha preparato delle multe fasulle, i cui dati sono scritti a mano e non con caratteri stampati, come da palmare in dotazione». Naturalmente spesso l'automobilista cade nel tranello e tenta anche di pagare il verbale, scoprendo poi inesorabilmente che è falso. «Come noto, - evidenziano sempre dal Comune di Verona - i verbali per divieto di sosta a coloro che hanno scaricato l'APP IO vengono notificati entro 15 minuti dalla redazione, e sono immediatamente pagabili».

Intanto, in base a quanto si apprende, la polizia locale è già sulle tracce dei cittadini di via Terzian che hanno deciso di combattere la sosta selvaggia a suon di false multe, con il rischio però, rimarcano dal Comune, di «vedersi segnalati alla Procura della Repubblica». Seccondo quanto comunicato da Palazzo Barbieri, i controlli di accertatori ed agenti proseguiranno nelle prossime settimane, anche nella zona della Santa Marta, dove sarebbero stati scoperti «studenti che avevano accesso all'area, grazie alla conoscenza di un codice numerico della sbarra di ingresso, ora modificato».

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