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Incidenti stradali San Bonifacio

Il camionista che ha ucciso Rebellin vuole patteggiare. Contrari i parenti del ciclista

Wolfgang Rieke, attualmente in carcere a Vicenza, ha proposto un accordo che prevede un risarcimento ai famigliari della vittima e una pena ridotta a tre anni

Il camionista che ha investito e ucciso il campione di ciclismo Davide Rebellin ha chiesto il patteggiamento. Un'istanza che sarà valutata a dicembre dal tribunale di Vicenza, il quale dovrà tenere conto del parere contrario della moglie e dei famigliari della vittima.

Era stato fissato per il prossimo 24 novembre, l'inizio del processo a Wolfgang Rieke, il 63enne tedesco attualmente in carcere con l'accusa di omicidio stradale aggravato della fuga.
Il 30 novembre 2022, Rieke era alla guida di un tir e stava percorrendo la Strada Provinciale 11, a Montebello Vicentino. Uscendo da una rotonda per raggiungere l'area di parcheggio di una trattoria, il camionista ha travolto una bici da corsa. In sella a quella bicicletta c'era il 51enne Davide Rebellin, il quale si era da poco tempo ritirato dal ciclismo professionistico senza però mai perdere la passione per il pedale. Per Rebellin non c'è stato nulla da fare. Il ciclista nativo di San Bonifacio è morto sul colpo, mentre Wolfgang Rieke faceva manovra nel parcheggio e ripartiva. Il 63enne è riuscito a tornare in Germania, dove è stato comunque raggiunto dalle accuse formulate dalla procura di Vicenza. Accuse che hanno infine portato all'estradizione e alla carcerazione del conducente del tir.

A novembre, avrebbe avuto inizio il procedimento a carico dell'imputato, il quale tramite i suoi legali ha presentato formale richiesta di patteggiamento, come riferito da VicenzaToday. Di fronte a questa richiesta, il giudice Roberto Venditti ha revocato l'udienza del 24 novembre ed ha fissato per le ore 10 del 7 dicembre la valutazione sull'ammissibilità dell'istanza e la congruità della pena proposta.
L'accordo per il patteggiamento prevede come prerequisito fondamentale il risarcimento dei famigliari della vittima ed una pena di tre anni per Wolfgang Rieke. Una pena che inizialmente sarebbe stata calcolata in sei anni e che sarebbe stata abbassata attraverso le riduzioni previste dal rito alternativo al processo.

A questo accordo tra la procura e gli avvocati difensori si sono però opposti la moglie, la madre e i fratelli di Davide Rebellin, i quali hanno chiesto che l'imputato sia sottoposto a un giusto processo e che gli sia comminata una pena adeguata alle colpe di cui si è macchiato.

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