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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

«Veneto continua ad accogliere e curare soprattutto i bambini dall'Ucraina»

Il presidente Zaia annuncia l'arrivo di sei bimbi accompagnati e due adulti che saranno curati negli ospedali regionali. Ed anche le farmacie veronesi restano vicine al popolo ucraino

Guerra in Ucraina non più a senso unico. Se nel primo mese e mezzo il conflitto vedeva solo i russi attaccare e gli ucraini a resistere sulla difensiva, ora il contrattacco è partito. Ma le conseguenze peggiori le vive sempre e solo il popolo ucraino, a cui veneti e veronesi non fanno mancare la loro solidarietà.

QUI GLI AGGIORNAMENTI SULLA GUERRA IN UCRAINA A CURA DELLA REDAZIONE DI TODAY.IT

È ancora Mariupol la città su cui si sta concentrando il maggiore sforzo bellico russo. Sulla città sul Mar Nero e su Rubizhne e Popasna, l'esercito di Mosca starebbe utilizzando anche caccia-bombardieri a lungo raggio, mezzi che finora non erano mai stati utilizzati in questo conflitto. L'Ucraina, però, riceverà a breve un carico di armi provenienti dagli Stati Uniti ed il contrattacco della nazione invasa è già cominciato, ottenendo un primo risultato con l'incrociatore russo Moscva affondato nel Mar Nero. Altri risultati favorevoli agli ucraini si stanno materializzando anche sulla terra ferma grazie all'artiglieria ucraina che sembra in grado di respingere l'avanzata russa verso il Donbass.

Le vicende belliche in Ucraina appaiono dunque fluide e con esiti incerti. Rimane invece costante il bisogno di aiuto del popolo ucraino. Aiuto che la Regione Veneto anche oggi, 15 aprile, è in grado di dare. «Continua l'arrivo in Veneto di bambini dall'Ucraina per essere affidati alle cure dei nostri medici e delle nostre strutture sanitarie - ha annunciato il presidente della Regione Luca Zaia - Solo tra la giornata di oggi e quella di domani è programmato l'arrivo in Italia di sei bambini dall'Ucraina con voli della Guardia di Finanza. Bimbi accompagnati da adulti e destinati ad essere curati nelle strutture pediatriche dell'Azienda Ospedaliera di Padova. Anche due adulti arriveranno per essere curati allo Iov, dove potranno sottoporsi alle necessarie cure oncologiche. Siamo in prima linea e daremo tutto il supporto necessario per curare chi soffre così pesantemente gli effetti della guerra, in particolare i bambini. Il Veneto e la sua sanità continuano ad accogliere e curare soprattutto i più piccini, le vittime più indifese del conflitto in Ucraina».
E le farmacie veronesi hanno risposto all'appello della Regione, mettendo a disposizione dei profughi ucraini giunti in tutta la provincia una brochure in cui sono riportate le misure contro il Covid in lingua ucraina. Nel pieghevole sono descritte le indicazioni preventive da adottare quotidianamente e le informazioni dell'Ulss 9 Scaligera per l'effettuazione dei vaccini e dei test antigenici rapidi. «Si tratta di uno strumento utile e di facile reperibilità grazie alla rete delle farmacie territoriali - ha spiegato Elena Vecchioni, presidente di Federfarma Verona - Nel depliant si parla di distanziamento, corretto utilizzo della mascherina con l’invito ad indossare la ffp2, ma anche del monitoraggio costante soprattutto nei primi giorni di permanenza in territorio italiano dopo avere eseguito il test antigenico rapido d’ingresso in una struttura pubblica, secondo le indicazioni dell'azienda sanitaria veronese. Si cerca in tutti i modi di superare almeno il disagio della lingua facilitando le procedure necessarie per la salvaguardia della salute di tutti, ucraini e veronesi. Riteniamo che sia nostro compito come farmacie di comunità accogliere ed aiutare queste persone disperate che hanno perso tutto nella devastazione della guerra e si ritrovano in una realtà totalmente nuova per loro».
«Per aiutare i profughi, Federfarma Verona continua a promuovere in farmacia la campagna di raccolta fondi nazionale destinata alla Protezione civile e ha incrementato negli ultimi giorni il contributo privato delle farmacie con la donazione di circa 1.000 confezioni di farmaci, per un valore di oltre 7.000 euro in risposta alla richiesta di aiuto del console ucraino veicolata tramite il sindaco di Verona Federico Sboarina», ha aggiunto Gianmarco Padovani, vicepresidente di Federfarma Verona. Le singole farmacie di Federfarma Verona, sempre a titolo personale, hanno partecipato anche alla raccolta fondi della federazione nazionale che ha superato i 435.000 euro da destinare alla Croce Rossa in collaborazione con Pgeu, il gruppo farmaceutico dell'Unione Europea. E la raccolta fondi sostenuta dai farmacisti veronesi e destinata alla protezione civile può essere sostenuta dalla cittadinanza utilizzando il conto corrente intestato all'Associazione Nazionale dei Farmacisti Volontari presso la Banca di Credito Cooperativo di Pianfei e Rocca de’ Baldi, iban IT93Q0875310202000000900184 e causale "Emergenza Ucraina".

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