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Cronaca Veronetta / Piazza San Tomaso

Senzatetto morto a San Tomaso. Ceni: «Era seguito e assistito»

L'assessora alle politiche sociali sul 59enne trovato senza vita vicino alla chiesa: «Viveva per scelta in strada dal 2018, senza voler ricorrere ai dormitori messi a disposizione»

Aveva problemi di salute e una dipendenza da alcol Cicel Turiceanu, il 59enne romeno senza fissa dimora trovato senza vita ieri, 10 aprile, davanti alla chiesa di San Tomaso, a Verona. È dunque molto probabile che abbia avuto un malore, sia caduto e abbia sbattuto il volto. Solo il viso, infatti, è stato trovato tumefatto. E non sono stati trovati altri segni di violenza sul corpo. Nessun'altro è quindi al momento coinvolto in una morte che ha rattristato chi conosceva e aiutava il 59enne.

Cicel Turiceanu non aveva un'abitazione e da anni si era stabilito a Verona. Ultimamente, si aggirava nella zona di Piazza Isolo, quando non trovava rifugio in un dormitorio o quando non era ricoverato in ospedale. «Fino a dicembre aveva trovato un luogo sicuro nel dormitorio locale, ma poi ha scelto di andarsene - ha ricordato La Ronda della Carità, associazione che assiste i senza dimora a Verona - Era un volto familiare nei giardini della Giarina, dove spesso trascorreva le sue giornate. Negli ultimi tempi, aveva scelto di dormire davanti alla chiesa di San Tomaso, dove si sentiva a casa sulla sua panchina. La nostra società, nel suo fallimento, avrebbe potuto vedere in lui solo un ubriacone, una statistica di un sistema che spesso ignora coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità. Ma per noi non era solo questo. Era un amico fragile, un essere umano con una storia, con gioie e dolori che forse non abbiamo mai compreso appieno. La sua morte solitaria ci richiama a interrogarci su quanto ancora dobbiamo fare come società per garantire che nessuno venga lasciato indietro. La sua storia è una testimonianza della nostra mancanza di empatia e solidarietà, e ci spinge a rafforzare i nostri sforzi per offrire sostegno e assistenza a coloro che ne hanno bisogno».

Sforzi a cui il Comune di Verona non si sottrae. «L'uomo deceduto viveva per scelta in strada dal 2018, senza voler ricorrere ai dormitori messi a disposizione - ha dichiarato l’assessora alle politiche sociali Luisa Ceni - Nonostante questo è sempre stato seguito dai servizi sociali e da alcune associazioni del territorio che, anche nell’inverno appena concluso, hanno ripetutamente tentato di dare assistenza, offrendogli la possibilità di un letto dove ripararsi durante la notte. Proposta che è sempre stata rifiutata. Non possiamo obbligare nessuno, l’assistenza però c’è ed è sempre stata attiva nei suoi confronti non solo da parte del Comune ma da diverse associazioni che ringraziamo per il loro costante impegno. Ad oggi sono complessivamente 287 i posti letto messi a disposizione sul territorio cittadino, grazie ad un lavoro importante portato avanti nel corso dell’inverno. Inoltre, mentre in altre città questa attività è già stata chiusa da diverse settimane, a Verona abbiamo accolto la richiesta di un prolungamento del servizio di accoglienza dei dormitori». E l'assessore al bilancio Michele Bertucco ha aggiunto: «Stiamo cercando di reperire nuovi fondi per ampliare l’accoglienza richiesta in occasione dell’ultimo tavolo di confronto realizzato con le associazioni e i gruppi che seguono le gravi marginalità. Per farlo abbiamo individuato nell’ambito del bilancio risorse per consentire l’apertura dei dormitori fino alla fine di aprile».

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