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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza dei Signori

Baby gang a Verona, il fenomeno c'è. Per contrastarlo: prevenzione e repressione

L'argomento è stato al centro del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica. Il prefetto punta sulle scuole e non esclude l'introduzione del "controllo di vicinato" nei quartieri

La firma sull'accordo che potenzia la videosorveglianza a Verona ha impegnato solo in parte il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica che si è riunito ieri, 12 ottobre. L'argomento principale della riunione è stato il fenomeno delle cosiddette "baby gang", presente nel capoluogo anche se con una consistenza inferiore rispetto ad altre medie e grandi città.

Si è partiti dai controlli straordinari effettuati dalla Questura in queste ultime settimane. Operazioni che hanno permesso di identificare circa 400 ragazzi, con due arresti e tre denunce. La Polizia dunque intende proseguire con questi servizi mirati, concentrandosi nei weekend nelle aree maggiormente frequentate dai giovani, dal centro storico ad Adigeo.

Ma, come riportato da Paolo Mozzo su L'Arena, la repressione è solo una parte della strategia che Prefettura, Comune e forze dell'ordine intendono adottare. L'altra parte è la prevenzione, che dovrà passare attraverso le scuole con l'intesa sottoscritta il mese scorso con l'Usp (Ufficio scolastico provinciale). Ma il prefetto Donato Cafagna ha anche aggiunto che si potrebbe arrivare anche al cosiddetto "controllo di vicinato" con delle chat di quartiere che però dovranno essere utilizzate solo per segnalare reati e non situazioni di degrado. E poi servirebbe la collaborazione delle famiglie, anche se spesso la delinquenza giovanile nasce proprio in contesti famigliari difficili.

Il sindaco Damiano Tommasi ha comunque ribadito che il fenomeno delle "baby gang" è marginale a Verona, dove la maggior parte dei giovani conduce la propria esistenza rispettando regole e valori condivisi. Il fenomeno, però, esiste e lo ha confermato ieri il procuratore della Repubblica di Verona Bruno Bruni. Secondo Bruni, ci sono giovani che si organizzano per commettere insieme dei reati anche gravi. E accanto alle bande giovanili esistono poi episodi di criminalità commessa da ragazzi o ragazze non organizzati e che colpiscono in modo estemporaneo. Bruni ha dunque sottolineato l'importanza di distinguere bene i fatti e comprendere quando si tratta solamente di malessere giovanile e quando invece c'è una vera associazione criminale.

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