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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Porto San Pancrazio / Lungadige Galtarossa

Abusi e violenze in questura, revocati arresti domiciliari a poliziotto arrestato

La consulenza tecnica basata sulle informazioni fornite da Federico Tomaselli ha dimostrato che l'agente non era in questura quando furono compiute le violenze di cui era accusato

Federico Tomaselli non è più agli arresti domiciliari. Il gip del tribunale di Verona ha revocato la misura restrittiva ad uno dei cinque poliziotti arrestati tre mesi fa per i presunti abusi avvenuti nella questura scaligera. E al tempo stesso ha aggiunto il non luogo a provvedere sull'istanza interdittiva nei confronti di un altro indagato, il collega di pattuglia di Tomaselli.

Era stato un episodio ad invischiare Tomaselli e il suo collega nell'indagine sulle violenze e le torture che sarebbero state inflitte in questura a senza fissa dimora e stranieri fermati durante diversi controlli. Nel fatto in cui risultavano coinvolti i due poliziotti, la vittima aveva denunciato che gli agenti l'avevano portata in questura con forza, l'avevano picchiata e avevano usato inopportunamente su di lei dello spray al peperoncino. Per difendersi, i due poliziotti avevano fornito le immagini delle loro body cam e alcune informazioni contenute nei loro apparecchi tecnologici. La consulenza tecnica, fondata sui dati forniti dagli accusati, ha dimostrato che Tomaselli non era in questura quando furono compiute le violenze denunciate.

Il giudice ha quindi stabilito che Tomaselli non può aver compiuto le azioni violente a lui contestate e per questo sono stati revocati al poliziotto gli arresti domiciliari. «Siamo lieti dell'emersione di una verità che restituisce ai due colleghi un significativo ridimensionamento delle scabrose condotte che erano state loro attribuite - ha commentato il segretario provinciale del sindacato di polizia Siulp Davide Battisti - Un risultato dovuto anche alla tenacia ed alla professionalità dell'avvocato Stefano Casali, che ringraziamo anche per le parole di vicinanza dedicate all’intera comunità dei lavoratori della polizia. E dato l’altrettanto encomiabile impegno profuso dai difensori di tutti gli altri indagati confidiamo che la soddisfazione che esprimiamo non sia destinata a rimanere un caso isolato».

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