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Asili e scuole dell'infanzia riaprono a Verona, Sboarina: «Capisco i disagi delle famiglie»

Riapertura limitata a piccoli gruppi per consentire agli alunni con "bisogni educativi speciali" di svolgere didattica in presenza, ma affiancati anche da altri compagni. Maellare: «Un successo per la scuola». Sboarina: «Contagi negli asili sono quasi zero, non li avrei chiusi»

I bambini sia "diversamente abili" che "con bisogni educativi speciali", tornano in classe a Verona anche nei nidi e nelle scuole dell’infanzia comunali. E, soprattutto, non da soli. Lo si apprende da una nota ufficiale di palazzo Barbieri che spiega: «Nello spirito di integrazione che contraddistingue i servizi educativi sono già stati composti i piccoli gruppi con i compagni di classe che si turneranno in presenza, sulla base delle disponibilità date dalle famiglie. Come chiarito ieri dalla Regione, l’attività scolastica sospesa in "zona rossa" da decreto governativo, può riprendere per i piccoli che hanno bisogno di assistenza. All’interno di gruppi ridotti, di massimo 5-6 minori, in linea con quanto previsto per gli altri ordini e gradi di istruzione scolastica statale».

Si tratta dunque di una bella notizia per circa 800 bambini e relative famiglie che nel Comune di Verona, a rotazione, potranno tornare all'asilo nido e alla scuola dell’infanzia. Già da venerdì mattina alcune scuole hanno riaperto le porte e tante altre lo faranno da lunedì. L’amministrazione comunale, infatti, fa sapere che negli ultimi giorni aveva già predisposto il servizio in attesa del chiarimento normativo necessario. Oggi sono state 7 le scuole dell’infanzia che hanno ricominciato l’attività, 21 quelle complessive che riprenderanno dalla prossima settimana, per un totale di 35 sezioni e 180 bambini in presenza ogni giorno, dei quali 45 diversamente abili.

I piccoli con esigenze speciali, infatti, possono recarsi a scuola quotidianamente, mentre gli altri a rotazione per comporre il piccolo gruppo classe. Complessivamente sono 750 i minori coinvolti. Il servizio riguarda le scuole dell’infanzia Monte Tesoro, Bacchiglione, Orti di Spagna, Bentegodi, Del Carretto, Emma Foà, Fontana del Ferro, Prina, Montessori, Primo Maggio, Avesa, Dai Libri, Pestrino, Badile, Santa Croce, Benedetti, Bottagisio, Villa Cozza, Vincenti, Garbini, Dall’Oca. Stessa cosa accade nei nidi, dove però sono 5 le strutture che riprendono l’attività, per un totale di 6 gruppi aperti e 32 bimbi in presenza ogni giorno, dei quali 6 con disabilità. Complessivamente sono 50 i minori coinvolti. Il servizio riguarda i nidi Borgo Nuovo, Pindemonte, Ponte Florio, San Massimo, Santa Lucia.

Sboarina: «Nei nidi e scuole infanzia contagi quasi zero, non li avrei chiusi»

Venerdì mattina, in diretta streaming, il sindaco Federico Sboarina e l’assessore all’Istruzione Maria Daniela Maellare hanno confermato che già oggi tanti bambini erano in classe, nonché ribadito l’impegno per supportare le famiglie, in particolar modo quelle con bimbi "speciali" che necessitano di maggiori attenzioni, soprattutto in questo momento di difficoltà. «Abbiamo riorganizzato il servizio, pronti a ripartire, nonostante diverse note interpretative sembravano contrarie a questo tipo di attività nei nidi e nelle scuole dell’infanzia. - ha detto il sindaco Federico Sboarina - A noi sembrava un’assurdità e quindi abbiamo lavorato affinché si arrivasse a questo risultato. E ieri, infatti, ci è arrivata la conferma della Regione. Ecco perché già da questa mattina i primi bambini erano in classe. Ora l’auspicio è che in tempi brevissimi anche tutti gli altri possano tornare alla didattica in presenza. Se avessero lasciato la gestione ai Comuni noi non avremmo chiuso».

In merito il primo cittadino scaligero ha chiarito quali fossero i dati reali relativamente alla diffusione del virus nei vari plessi scolastici per l'infanzia ed asili veronesi: «Nell’ultima settimana di attività scolastica - ha sottolineato il sindaco Sboarina - avevamo 2 contagi nei nidi, un bimbo e un educatore, e altrettanti nelle scuole dell’infanzia. Una percentuale praticamente pari allo zero, a fronte di migliaia tra minori, educatori, insegnanti e operatori. Tutto questo grazie ai protocolli messi in atto già da settembre con un investimento aggiuntivo di 235 mila euro ogni mese. Così invece si è creato un grandissimo disagio alle famiglie che devono coniugare la gestione dei figli tutto il giorno con il lavoro o smartworking. Ecco perché capisco le lamentele dei genitori e, anche se le proteste di piazza non sempre mi trovano d'accordo, domenica parteciperò in Bra all'incontro. È una situazione davvero troppo complicata, quando invece, garantendo la salute di tutti, le nostre scuole e specialmente quelle dei piccoli potevano rimanere aperte».

«In pochissime ore abbiamo riorganizzato il servizio, grazie anche alla disponibilità delle famiglie – ha aggiunto l'Ass. Maellare -. La maggior parte dei bambini coinvolti lunedì tornerà in classe a piccoli gruppi, assieme ai compagni con "bisogni speciali". Un successo per la scuola che riesce a dimostrare, ancora una volta, di essere in grado di affrontare nell’immediato, e con la massima serietà, situazioni che mutano di ora in ora, per il bene dei nostri bambini. Così come di essere un supporto fondamentale per le tante famiglie che altrimenti sarebbero in grandissima difficoltà».

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