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Reddito di cittadinanza, stop per più di 2mila veneti. «Limitiamo impatto del cambiamento»

Comincia un periodo di transizione per chi non percepirà più il sussidio. Un periodo in cui i cittadini saranno accompagnati da Regione Veneto, centri per l'impiego e Inps

«Aiutare le persone significa accompagnarle verso il lavoro, offrendo loro gli strumenti per raggiungere l'autonomia economica, anche attraverso percorsi di formazione professionale. Per questo il mese di luglio rappresenta un punto di svolta per le politiche italiane di sostegno al reddito». Lo ha dichiarato l'assessore al lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan che ha illustrato la situazione dei percettori veneti del reddito di cittadinanza.

Infatti, come previsto dalla manovra di bilancio del Governo di Giorgia Meloni, alcuni beneficiari del reddito di cittadinanza hanno ricevuto l'ultimo pagamento questo mese. L'Inps lo ha annunciato ai diretti interessati tramite sms, specificando che il sussidio si esaurirà a partire da agosto. E in Veneto, sono 2.141 i cittadini che non beneficeranno più del sussidio. Tuttavia, altre categorie di beneficiari continueranno a percepire il reddito di cittadinanza fino alla fine dell'anno. Tali modifiche emergono dalla conversione in legge del cosiddetto Decreto Lavoro, che prevede di sostituire il reddito di cittadinanza con nuove misure di sostegno, tra cui l’Assegno di Inclusione, in vigore dal gennaio 2024, e un sussidio da 350 euro al mese a partire da settembre 2023, volto a supportare la formazione e il lavoro.

Il mese di agosto rappresenta dunque un periodo di transizione che segna l'avvio di un nuovo strumento: il "supporto per la formazione e il lavoro". «Questo strumento è destinato a sostenere gli ex beneficiari del reddito di cittadinanza "occupabili" con un reddito familiare fino a 6.000 euro - ha precisato l'assessore Donazzan - Una condizione molto importante è che il sussidio, pari a 350 euro al mese per un massimo di 12 mesi, sarà erogato a condizione della partecipazione a programmi di formazione e progetti di pubblica utilità».
Nelle prossime settimane, sulla base delle informazioni rese disponibili dalla piattaforma nazionale, i centri per l'impiego del Veneto contatteranno coloro che rientrano nella categoria degli "occupabili". L'obiettivo è aggiornare il patto di servizio, che prevede l’attivazione presso tre agenzie per il lavoro e l’avvio ai percorsi di politiche del lavoro e formative disponibili nell’ambito della programmazione regionale, in particolare i percorsi del programma "Gol" (Garanzia occupabilità lavoratori). L’attivazione garantisce il diritto al sussidio di sostegno, che sarà retroattivo dalla data della richiesta. Inoltre, il sostegno è individuale e quindi anche più persone nella stessa famiglia possono beneficiarne, se risultano impegnati nei percorsi.

Infine, a partire dall'1 gennaio 2024, entrerà in vigore l'Assegno di inclusione. Questa nuova misura di reinserimento lavorativo e lotta alla povertà è riservata ai nuclei familiari in cui è presente un minore, una persona oltre 60 anni o con disabilità. Questo passaggio fondamentale è finalizzato al contrasto della povertà, della fragilità e dell'esclusione sociale attraverso percorsi di inserimento sociale e lavorativo. «In questo quadro di cambiamenti significativi - ha concluso Elena Donazzan - l’impegno dell’amministrazione regionale, dei centro per l'impiego e dell'Inps, è quello di garantire che le transizioni avvengano nel modo più fluido possibile, minimizzando l'impatto su coloro che attualmente percepiscono il reddito di cittadinanza».

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