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Siccità, Acque Veronesi si appella al buon senso: «Evitare sprechi e utilizzi non essenziali»

Il presidente Mantovanelli: «Monitoriamo lo stato delle falde e delle sorgenti e possiamo confermare che, ad oggi, siamo ancora in una situazione di equilibrio. Un equilibrio che sappiamo essere fragile»

Ieri, 21 giugno, il presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli ha fatto appello al buon senso per fronteggiare la crisi idrica in atto.

Che il tema centrale del 2022 fosse la carenza d'acqua si era presagito già ad inizio anno, quando per un lungo periodo è mancata la pioggia. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, ad aprile, aveva scritto anche al presidente del Consiglio Mario Draghi e al capo della protezione civile Fabrizio Curcio proponendo di valutare la dichiarazione dello "stato di emergenza" per la siccità. E a maggio, sempre la Regione Veneto ha emanato un'ordinanza per dichiarare lo stato di crisi idrica.

Il prolungato periodo senza precipitazioni, che ha caratterizzato questa prima parte del 2022, si è unito alle temperature al di sopra della media stagionale che si sono registrate in quest’ultimo mese. Una somma di eventi che ha portato ad una riduzione della quantità d’acqua disponibile e che ha spinto Mantovanelli a scrivere ai sindaci veronesi perché emettessero ordinanze di limitazione dell’uso dell’acqua.
Ad oggi circa la metà (40) dei 77 comuni serviti da Acque Veronesi ha adottato questo provvedimento, vietando l’uso dell’acqua di rete, dalle 6 alle 21 per gli usi che non fossero igienico sanitari e prevedendo ammende da 25 a 500 euro per i trasgressori. L’importanza di questi provvedimenti consiste nel portare all’attenzione dei cittadini la delicatezza della situazione, rendendo tutti consapevoli della precarietà di un bene che non è infinito.

«Come gestore del servizio idrico monitoriamo costantemente lo stato delle falde e delle sorgenti e possiamo confermare che, ad oggi, siamo ancora in una situazione di equilibrio - ha spiegato Mantovanelli - Un equilibrio che sappiamo essere fragile e che per non spezzarsi farà affidamento sul buon senso dei cittadini. Il livello delle falde da cui preleviamo il 95% dell’acqua si è abbassato, ma rimane sotto controllo. Le sorgenti montane soffrono maggiormente la scarsità di precipitazioni e in alcune zone di San Giovanni Ilarione e Vestenanova stiamo integrando le disponibilità dei serbatoi con le autobotti. L’idea della razionalizzazione dell’acqua che sembra poter diventare realtà in zone a noi confinanti ci faccia riflettere sull'uso che facciamo di questa risorsa e ci spinga ad evitare sprechi e utilizzi non essenziali in questo periodo estivo».

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