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Sciopero all'Istituto assistenza anziani e scontro sull'ispezione Spisal

I sindacati hanno tirato dritto, nonostante la loro protesta sia stata definita immotivata dalla direzione dell'istituto. Mentre il servizio di prevenzione chiede di non essere strumentalizzato

Anche dopo la visita di venerdì scorso, 18 dicembre, dello Spisal (Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro) in due strutture gestite dall'Istituto assistenza anziani di Verona, i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Csa hanno confermato lo sciopero ed il presidio organizzati per oggi.

L'ispezione dei giorni scorsi ha accertato alcune criticità che accomunano la struttura del capoluogo alle altre residenze per anziani del territorio. Criticità legate al coronavirus, che con i suoi contagi riduce il personale a disposizione e rischia di essere letale per gli ospiti delle case di riposo. Oltre alle criticità, però, nessuna irregolarità è stata riscontrata nei protocolli e nelle procedure adottati dall'istituto e per questo la direzione ha ritenuto immotivata la protesta dei sindacati.

Ma per i rappresentanti dei lavoratori, ciò che risulta fuori luogo sia l'utilizzo del verbale dello Spisal come strumento per depotenziare la lotta sindacale. «Lo Spisal, avendo assunto il ruolo di sostegno agli enti nella gestione della pandemia, tralascia di entrare nella concretezza delle questioni che riguardano l'organizzazione del lavoro e i rapporti di quest'ultima con i quasi cento contagi di infermieri ed operatori, per non parlare delle centinaia di ospiti infetti - hanno commentato Fp Cgil, Cisl Fp e Csa - Il servizio Spisal si è limitato a valutare le carte in ufficio senza effettuare alcun sopralluogo tra i lavoratori per verificare sul campo la reale applicazione delle disposizioni. A partire dai percorsi pulito/sporco assai precari in tutta la struttura o la dotazione di personale assolutamente sotto standard assistenziale. Allo Spisal non interessa che i lavoratori siano in reparto in uno anziché in tre e che, un lavoro in velocità, possa essere la causa della trasmissione del virus e del contagio che continua a diffondersi tra ospiti ed operatori. E lo Spisal non entra neppure nel merito delle responsabilità che vedono in capo al datore di lavoro il dover garantire la salute e sicurezza dei lavoratori fino al punto che se le condizioni organizzative non consentono la sicurezza è necessario intervenire o con l’incremento del personale oppure con il trasferimento degli ospiti verso altre strutture per ripristinare condizioni di lavoro sicure. Lo stress fisico e psichico a cui sono sottoposti i lavoratori a causa di mancate scelte dei livelli istituzionali, che sul problema hanno precise responsabilità, stanno creando una condizione grave per i lavoratori. Lo sappiamo tutti, tranne lo Spisal, che c’è una differenza sostanziale tra guardare le carte e verificarle. Ma questo servizio purtroppo, nelle case di riposo, lavora così e chiude tutti i verbali con l’accertamento dell’assenza di irregolarità e quindi di responsabilità. È stato così anche nella prima emergenza quando tutte le ispezioni si sono chiuse con l’assenza di irregoralità. Naturalmente l'ente, nel suo confermato stile, ne ha fatto una bandiera per screditare ancora una volta le organizzazioni sindacali e la rsu che, di fronte a tanta regolarità, hanno proceduto con uno sciopero simbolico».

E ai commenti dei vertici dell'istituto e dei sindacati ha risposto Manuela Peruzzi, direttrice dello Spisal, la quale ha precisato che: «La procedura adottata si basa su una lista di controllo rispondente a procedure specifiche codificate rivolte alla verifica delle misure di sicurezza anti-Covid. L’intervento specifico all'Istituto assistenza anziani è stato quindi condotto con i metodi di coinvolgimento delle figure aziendali, e cioè il responsabile dell’Istituto e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, proprio per conoscere l'applicazione sostanziale delle misure di prevenzione che comprendono gli aspetti organizzativi strutturali e gestionali dell’Istituto, il corretto impiego dei dispositivi personali di protezione, l’informazione, la formazione e l'aaddestramento del personale, la gestione dei parenti e degli ingressi, la gestione dei casi positivi e dei contatti stretti. In generale, il sopralluogo ha confermato l'adozione di misure di sicurezza come l'isolamento dei reparti con ospiti positivi e di altre situazioni che possono dar luogo a contagio, come le zone di vestizione e svestizione, l'uso idoneo dei dispositivi di protezione individuale necessari per l’accesso in aree Covid e i percorsi del materiale "pulito" distinti da quello del materiale "sporco". Il verbale di ispezione non ha mancato di sottolineare la criticità relativa alla carenza di personale infermieristico e di operatori sociosanitari, che si inserisce in una situazione di eccezionalità che interessa tutto il comparto della sanità e dell’assistenza. Lo Spisal è certamente consapevole che questa situazione va ad aggravare la pressione sul personale con ricadute evidenti anche sul piano della sicurezza. Proprio per questa ragione è stato somministrato a 400 operatori delle case di riposo un questionario, in corso di valutazione, per rilevare lo stress individuale correlato al lavoro. Pur essendo comprensibile che in una situazione eccezionale come l'attuale la dialettica tra organizzazioni sindacali e datori di lavoro sia più aspra, non è accettabile alcun tipo di strumentalizzazione».

Il contesto dell'Istituto assistenza anziani risulta dunque complicato ed in questa complicazione si è inserito anche il Partito Democratico, suggerendo una politica di trasparenza e coinvolgimento nella ricerca di soluzioni. «Andare incontro alle esigenze del personale significa mettersi nelle condizioni di meglio assistere gli ospiti, garantendo loro adeguati servizi anche durante il Covid - hanno dichiarato i consiglieri comunali Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani - Il problema coinvolge tutti, comprese le organizzazioni sindacali e del terzo settore che si occupano degli anziani. Chiediamo dunque all'amministrazione comunale di fare la sua parte nell'interesse pubblico della trasparenza riunendo tutti i portatori di interesse allo stesso tavolo pubblico, al fine di fare il punto della situazione e proporre le soluzioni d'urgenza che sono improcrastinabili».

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