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«Taglio delle pensioni e risorse inadeguate», pubblico impiego in sciopero

Cgil e Uil confermano lo sciopero generale di venerdì, a cui aderisce a livello nazionale anche Usb Scuola: «Per docenti e personale Ata salari medi tra i più bassi d’Europa»

Nonostante sia ancora aperto lo scontro con il Governo dopo la richiesta del Garante degli scioperi di rimodulare la protesta, Cgil e Uil non indietreggiano di un passo e confermano per venerdì prossimo 17 novembre lo sciopero generale nazionale del pubblico impiego.

La protesta sarà di 8 ore e coinvolgerà dipendenti della sanità pubblica e privata, lavoratori e lavoratrici degli enti locali, delle funzioni centrali e della pubblica amministrazione in genere. In Veneto, la manifestazione avrà luogo a Padova con ritrovo alle 9 nel piazzale della stazione ferroviaria.

Antonio De Pasquale, segretario generale di Fp Cgil Verona ha individuato nella manovra economica del Governo Meloni le ragioni della protesta. Una manovra che contiene «il taglio delle pensioni dei dipendenti pubblici e inadeguate risorse per i rinnovi contrattuali», e che non permetterebbe di «dar corso al piano straordinario di assunzioni di cui necessita la pubblica amministrazione». Inoltre, il sindacato imputa al Governo una «mancanza di volontà di portare avanti il Pnrr e di stabilizzare le giovani e competenti risorse che ci hanno lavorato finora».

E alla protesta nazionale di Cgil e Uil si è unito anche l'Usb Scuola che venerdì scenderà in piazza per denunciare le difficoltà di chi lavora nelle scuole italiane. «Docenti e personale Ata continuano a percepire un salario medio tra i più bassi d’Europa e non sufficiente a recuperare quanto ha tolto l’inflazione galoppante - scrive l'unione dei sindacati di base - Lavoratori e lavoratrici subiscono inoltre da anni continui aumenti dei carichi di lavoro a causa della carenza atavica degli organici. E per quanto riguarda i docenti precari, denunciamo per l’ennesima volta l’assenza di una visione politica che investa realmente nella scuola pubblica statale, assumendo per via straordinaria tutti coloro che abbiano maturato con il proprio servizio il diritto alla stabilizzazione. E bisogna infine considerare che la maggior parte dei 40.293 edifici scolastici sono vecchi, insicuri e inadeguati».

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