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Altri fondi dal Pnrr per Acque Veronesi, 7 milioni per un migliore processo di depurazione

Il progetto interviene nell'essicamento dei fanghi per diminuire i costi di smaltimento e l'impatto sull'ambiente. E potrebbero arrivare ancora risorse dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Migliorare l'essicamento dei fanghi generati nel processo di depurazione, ottenendo minori costi di smaltimento e soprattutto un minore impatto sull'ambiente. È l'innovativo progetto di Acque Veronesi presentato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e premiato dal Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica con un finanziamento di 7 milioni di euro.

Il progetto, che vale complessivamente oltre nove milioni, è stato presentato dal presidente Roberto Mantovanelli e dal direttore generale Silvio Peroni. L’intervento prevede di aggiungere una ulteriore fase al tradizionale procedimento di disidratazione dei fanghi che si generano dal processo di depurazione. Attraverso la realizzazione di due nuovi essiccatori a nastro con comparto a ultrasuoni verrà drasticamente ridotta l’umidità della biomassa in eccesso ottenendo un fango più stabilizzato.
«Otteniamo benefici per l'ambiente - ha spiegato Mantovanelli - perché riducendo i volumi da smaltire, riduciamo notevolmente anche i viaggi dei mezzi pesanti dal depuratore agli impianti di compostaggio. In più otteniamo un ulteriore beneficio per i cittadini, perché diminuendo i costi produciamo ricadute positive sulla bolletta».

Dopo i 23,4 milioni di euro ottenuti a inizio anno per il progetto del nuovo acquedotto che collegherà Belfiore a Verona Est, per Acque Veronesi questo è il secondo successo con i bandi del Pnrr. E probabilmente non finirà qui. «Manca ancora l'ultimo passaggio, ma abbiamo forti speranze per un finanziamento di circa un milione di euro per il potenziamento del depuratore di Bussolengo - ha aggiunto Mantovanelli - e siamo ancora in corsa per una grossa progettualità che vale oltre 30 milioni di euro, finanziabile per 22, che riguarda la distrettualizzazione e la digitalizzazione di circa un terzo della rete acquedotto. Un intervento che permetterebbe un notevole passo avanti in fatto di efficienza del servizio e di riduzione delle perdite idriche. Questi risultati, sommati ai sette milioni ottenuti dai fondi Vaia e dai quattro milioni e mezzo assegnati per adeguare le reti bianche di Via XX Settembre sono la conferma del grande lavoro che stiamo facendo come azienda per la ricerca di finanziamenti, capitalizzando al massimo la nostra capacità di pianificazione e di collaborazione con le istituzioni a tutti i livelli».

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