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Prestazioni sanitarie slittate per il Covid, entro giugno un piano per recuperarle

Lo chiede la Regione a tutte le Ulss e le aziende ospedaliere del Veneto, fissando le disposizioni per elaborare proposte di recupero delle prestazioni non erogate

Ieri, 16 giugno, la giunta regionale del Veneto ha dato avvio al piano di recupero delle prestazioni ospedaliere e ambulatoriali che non sono state erogate a causa dell'emergenza Covid. Lo ha fatto con una delibera che fissa le disposizioni per l'elaborazione da parte delle Ulss e delle aziende ospedaliere di proposte per il recupero delle prestazioni non erogate.
«Si tratta - ha spiegato l'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin - di rivedere il piano operativo regionale. Le attività programmate furono sospese a causa della nuova ondata del virus sia per la specialistica ambulatoriale che per i ricoveri. Ripristinare i livelli di attività precedenti alla pandemia sarà una sfida non semplice, perché il recupero chiesto alle Ulss fa riferimento al periodo pre-pandemico, all'esercizio 2019».

PIANO OPERATIVO PER IL RECUPERO DELLE PRESTAZIONI NON EROGATE A CAUSA DELL'EMERGENZA PANDEMICA

Le Ulss e le aziende ospedaliere venete dovranno predisporre entro fine giugno un piano in cui indicare le iniziative già adottate per recuperare la produttività del 2019. E per rafforzare l'obiettivo del recupero della produttività, gli organismi indipendenti di valutazione sono tenuti a vigilare sull’aggiornamento tempestivo del sistema degli obiettivi delle rispettive aziende.
Nel piano dovranno essere indicate le modalità di recupero delle prestazioni non erogate a causa dell’emergenza epidemica che dovranno essere erogate in supero alla produttività del 2019. E le deroghe normative e le risorse finanziarie incentivanti potranno essere attivate solo se l’obiettivo atteso di produttività 2019 è garantito.
In sintesi, secondo la delibera regionale, alle aziende sarà possibile ricorrere all'istituto delle prestazioni aggiuntive e reclutare personale anche attraverso assunzioni a tempo determinato. Per le attività attinenti la specialistica ambulatoriale, si potrà incrementare il monte ore dell'assistenza specialistica ambulatoriale convenzionata interna. Si dovrà inoltre garantire la migliore omogeneità possibile tra territori, pur nel rispetto della diversità di situazione che può caratterizzare ciascuna azienda, comunque ponendo la massima attenzione: alle prestazioni traccianti, all'area della psichiatria/neuropsichiatria e disagio psichico, alle prestazioni tempo-dipendenti, alla gestione dei pazienti post-Covid.

I CRITERI GENERALI INDICATI DALLA REGIONE

Il primo criterio è la riorganizzazione, in termini di efficientamento, delle risorse interne a favore dell’attività di recupero delle prestazioni non erogate, sia dei ricoveri ospedalieri, sia delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, sia dell’attività di screening oncologici. Tale riorganizzazione deve prendere in considerazione prioritariamente l'utilizzo del personale non più impiegato nelle attività di contrasto all'epidemia.
La Regione Veneto chiede poi di promuovere processi di efficientamento nella gestione delle liste di attesa e di ottimizzazione l'informatizzazione nella gestione delle liste di attesa. Altro criterio è poi l'ampliamento dell’offerta erogativa e la stipula di accordi interaziendali in grado di far fronte ad un aumento della richiesta. Tale opzione deve prevedere un accordo interaziendale ben declinato, delimitato nel tempo e alla contingenza attuale.
Ci sono infine dei criteri specifici da seguire per i ricoveri ospedalieri, per la specialistica ambulatoriale e per gli screening oncologici.
CRITERI PER I RICOVERI OSPEDALIERI: recupero delle prestazioni non erogate tenendo conto sia della classe di priorità, sia della data di inserimento in lista più lontana nel tempo; revisione dell’attribuzione delle classi di priorità che, in quanto azione clinica, è di pertinenza dello specialista competente; revisione della gestione complessiva delle sale operatorie sulla base dei principali criteri di efficientamento presenti anche in letteratura; definizione di percorsi di gestione e di presa in carico post-intervento, che prevedano una semplificazione del percorso di cura postoperatorio ed una riduzione dei tempi di degenza.
CRITERI PER LA SPECIALISTICA AMBULATORIALE: promozione di processi di efficientamento delle agende ambulatoriali; ampliamento dell’offerta, tramite estensione dell’orario delle agende e conseguente estensione dell’orario di attività ambulatoriale; valutazione dell'erogazione prioritaria delle prime visite e dei primi accessi sulla base del criterio temporale e di priorità; introduzione di modalità di erogazione dei controlli e di monitoraggio a distanza tramite l’utilizzo della telemedicina, laddove la prestazione lo consenta.
CRITERI PER GLI SCREENING ONCOLOGICI: valutazione dell'erogazione prioritaria nella programmazione delle attività ambulatoriali, delle prestazioni da erogare a soggetti positivi ai test di screening di primo livello; erogazione delle prestazioni di secondo livello con tempistiche non superiori a quelle garantite nel 2019; erogazione delle prestazioni all’interno dei programmi organizzati di screening oncologici, o comunque tramite personale formato in materia di screening oncologici.

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