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Il Central Park di Verona si chiamerà "Parco Arena", presentato il concept di Signa Group: obiettivo 2026

Presentato il progetto per realizzare «un immenso polmone verde» all'ex scalo merci di Verona: «Oggi c’è l’operatore economico ed è il più grande sviluppatore immobiliare a livello europeo», ha detto il sindaco Sboarina: «Si entra ora nel vivo di ciò che concretamente diventerà il grande parco urbano tra il centro e Verona sud»

Si chiama "Parco Arena" il concept sul quale sarà realizzata la trasformazione dell'ex Scalo Merci in «uno dei più grandi parchi d'Europa». Quel sogno chiamato "Central Park a Verona" che l'attuale sindaco del capoluogo scaligero aveva annunciato oramai cinque anni addietro presentando la propria candidatura alle scorse elezioni amministrative, parrebbe insomma oggi prendere un po' di forma e sostanza. Così almeno stando all'entusiasmo di queste ore che filtra da palazzo Barbieri, dove già si prefigura «un immenso polmone verde che cambierà il volto della città, ne alzerà gli standard qualitativi e ricucirà i quartieri oggi divisi dai binari».

Come spiegato in una nota del Comune di Verona, è infatti questo «il progetto presentato da Signa Group, sviluppatore immobiliare tra i più importanti d’Europa, che si è aggiudicato la gara indetta lo scorso gennaio da Ferrovie dello Stato per la trasformazione dell'area dell'ex Scalo Merci di Porta Nuova». A Signa Group appartiene per l'appunto «il concept progettuale che meglio corrisponde ai criteri definiti nel masterplan elaborato da Comune, Regione e Ferrovie dello Stato per i 450 mila metri quadrati dell’area». Si tratta di una società «leader nella progettazione di rigenerazioni urbane, tra cui anche spazi ferroviari e stazioni» e la cui «solidità è garanzia per la realizzazione dell’intervento nei tempi e con le indicazioni stabilite», specifica la nota di palazzo Barbieri che poi chiarisce: «Spetta al vincitore redigere la documentazione necessaria a completare l’iter di variante urbanistica per realizzare le opere, e il concept ne rappresenta il primo fondamentale passo».

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Il prossimo passaggio, secondo quanto si apprende, sarà «la concertazione tra istituzioni, in primis Comune, Regione e Ferrovie dello Stato, a dialogare con i professionisti incaricati da Signa per definire nel dettaglio il progetto del grande parco, fermo restando le destinazioni e le volumetrie stabilite nel Masterplan». La nota di palazzo Barbieri specifica tuttavia che «anche i cittadini saranno coinvolti nel processo partecipativo, in virtù di una progettazione basata sulla persona e sui suoi bisogni e di un'area la cui gestione non potrà prescindere dalla presenza al suo interno di associazioni e realtà veronesi».

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Gli elementi identificati come «qualificanti» del concept di Signa Group sono «la sostenibilità, che va oltre l'efficienza energetica per abbracciare tutte le risorse di energia pulita; la connessione nord-sud della città non solo attraverso il parco ma anche attraverso nuovi percorsi ciclopedonali e larghi camminamenti in stile promenade, a vantaggio anche della fiera e della zona produttiva di Verona sud; il mix di funzioni che renderanno l'area viva, vissuta e sicura tutte le ore del giorno». Ulteriore precisazione che viene fatta dal Comune di Verona è che «la parte edificata» occuperà «solo il 14 per cento della superficie totale» e, in aggiunta, «sarà funzionale al parco stesso». Si tratterebbe quindi di «un contributo volumetrico necessario per la sostenibilità economico finanziaria dell'opera, ma anche il presidio dell'intera area verde, le cui funzioni risponderanno alla vision complessiva del progetto».

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Signa Gruop ha immaginato l'area come «un grande ovale verde, a nord la stazione di Porta Nuova che con l'Alta Velocità sarà sdoppiata e unita attraverso una grande piazza ipogea al di sotto delle infrastrutture per collegare i quartieri», mentre «a sud il Fondaco, ovvero uno spazio dove delocalizzare servizi per liberarli da luoghi non più funzionali, anche in via temporanea». All'interno si prospettano «tante e diverse attività da definire durante la fase partecipativa, insieme alla loro gestione, tutto intorno un anello circolatorio per rendere più veloce e meno impattante il traffico veicolare di attraversamento interno al parco e di arrivo alla nuova stazione di Verona Porta Verde».

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Ora, spiega la nota di palazzo Barbieri, si punta a «tradurre in variante urbanistica il contenuto del concept e, se possibile, anticipare i tempi di realizzazione dell'opera a prima del 2026», ovvero il termine fissato dall'amministrazione quando Verona sarà "città olimpica". D'altronde l'elemento "velocita" sta a cuore tanto al Comune di Verona quanto agli investitori, i quali hanno scelto Verona sia per la posizione strategica a livello europeo ma soprattutto per le importanti potenzialità di crescita economico e turistica del suo tessuto che aumenteranno con la realizzazione delle linee ferroviarie dell'Alta Velocità/Alta Capacità.

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Ad una settimana esatta di distanza dall'annuncio con FS del vincitore del bando, oggi, venerdì 15 ottobre, si è tenuta l'illustrazione del concept in sala Arazzi. Presenti il sindaco Federico Sboarina, gli assessori alla Viabilità Luca Zanotto e alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala, Heinz Peter Hager di Signa Group e l'architetto Manuela Panzini di Supernova, partner di Signa a Verona. Il progetto di riqualificazione, vinto dal Gruppo Signa attivo in tutta Europa, intende «rivitalizzare l’area dell’ex scalo ferroviario di Porta Nuova, con un investimento di grande qualità per la comunità veronese».

«Oggi c’è l’operatore economico - ha detto il sindaco Federico Sboarina - ed è il più grande sviluppatore immobiliare a livello europeo, una garanzia di solidità, che non solo certifica l’attrattività del territorio nonostante il contesto storico legato alla pandemia, ma che ci permette di dare avvio al conto alla rovescia per la realizzazione dell’opera. La deadline resta il 2026, ma non escludo che vista la velocità con cui abbiamo impostato il processo di recupero dell'area e il livello dell'investitore, si possano addirittura anticipare i tempi. Si entra ora nel vivo di ciò che concretamente diventerà il grande parco urbano tra il centro e Verona sud. Mi preme sottolineare che il contributo edificatorio sarà non solo necessario per la sostenibilità economico finanziaria dell'opera, ma sarà legato alle funzioni del parco e alla filosofia alla base del progetto. Una visione capovolta rispetto a quanto accaduto in passato».

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«Tanta è la motivazione nell’affrontare questo nuovo percorso - dichiara Heinz Peter Hager, Presidente di Signa Italia - siamo convinti che mettendo a disposizione la nostra esperienza, voglia di fare, competenza e pragmatismo, riusciremo a rivitalizzare insieme al nostro partner Supernova, un’area abbandonata in zona centrale di Verona. L’obiettivo è valorizzare il potenziale dell’alta velocità: nel 2026 Verona potrà essere connessa con Milano in soli 40 minuti, con Venezia in soli 35 minuti, Roma sarà raggiungibile in poco meno di 2 ore e Monaco di Baviera in circa 3 ore. Il gap d’investimento immobiliare su Verona è notevole, e questa sarà un’iniziativa immobiliare capace di sviluppare la città nel suo insieme” - ha aggiunto Hager-. Signa ad oggi opera in tutta Europa e non solo, il filo rosso tra i vari progetti è quello di sviluppare e rafforzare le realtà in cui investiamo. L’Amministrazione Comunale e tutti i cittadini troveranno in noi un partner solido, disponibile e realmente capace di creare un valore aggiunto per tutta la comunità. In futuro attiveremo un ufficio anche a Verona, così da poter seguire passo dopo passo tutte le fasi di realizzazione di questo nuovo e motivante progetto», ha concluso Heinz Peter Hager.

«La collaborazione con il sindaco, l’amministrazione comunale e la cittadinanza sarà fondamentale. Il progetto vincitore si qualifica per la ricerca della sostenibilità e per una progettazione che si basa sulla persona e sulle sue esigenze. - dichiara l’architetto Panzini - Il team del progetto si compone di importanti professionisti europei ma anche di studi locali, a garanzia di un progetto che contempli la veronesità tra le sue caratteristiche e in cui i veronesi si riconoscano. A ciò contribuirà la forma partecipativa scelta per discutere e analizzare i dettagli del concept prima di trasformarli nel progetto definitivo».

«Abbiamo dato all'opera un'accelerata fuori dall'ordinario - ha detto l'Ass. Ilaria Segala -. Una velocità che torna utile anche all'operatore economico che si è aggiudicato la gara indetta da FS. Ora si torna al tavolo per redigere la variante urbanistica. I presupposti sono quelli stabiliti nel masterplan, le linee guida saranno rispettate cercando di portare tutte le migliorie possibili. Già dai prossimi giorni entreremo nel dettaglio del concept progettuale, si procederà con un percorso di interesse turistico regionale, su più livelli contemporaneamente a vantaggio delle tempistiche. Ora a correre insieme a Comune, Regione e FS c'è anche Signa Group. Su questo grande progetto abbiamo "scollinato", la dimostrazione viene anche dal collega assessore di Bolzano che mi ha chiesto come abbiamo fatto ad arrivare fin qui con tanta velocità, mentre loro sono ancora fermi».

Sul fronte Viabilità è intervenuto il vicesindaco e assessore delegato Luca Zanotto: «I punti di forza della riconversione a parco urbano dell’ex scalo merci, e la creazione di una nuova polarità urbana adiacente alla realizzazione di una nuova stazione ferroviaria ai margini della Fiera, vanno ricercati in una nuova permeabilità tra i quartieri nord/sud oggi divisi dalla ferrovia. Le linee di intervento del PUMS evidenziano quanto sia necessario riconfigurare anche viabilisticamente questo grande spazio urbano, che diventerà un nuovo centro di polarità, grande parco vivo inserito nella rete cittadina».

A guastare gli entusiasmi di oggi ci ha infine pensato il "solito" Michele Bertucco, consigliere comunale di minoranza e capogruppo per Verona e sinistra in Comune, il quale in materia di urbanistica non le manda certo mai a dire. Secco il suo commento in riferimento alla presentazione odierna del concept di Signa Group: «Quelle fatte circolare stamattina dal sindaco Sboarina che ritraggono verdi pascoli al posto dell’ex Scalo merci della Stazione di Porta Nuova sono immagini di distrazione di massa, - ha dichiarato il consigliere Michele Bertucco - incompatibili con un progetto di recupero economicamente sostenibile. L’80% di verde, smentito perfino dal contenuto della manifestazione di interesse, è un dato di assoluta fantasia». In conclusione della sua nota polemica, il consigliere Michele Bertucco aggiunge: «Se poi è vero, come è stato detto, che si rinuncerà alla due torri, giocoforza l’urbanizzazione dell’ex scalo necessaria per rendere sostenibile economicamente il recupero del sito dovrà estendersi in orizzontale. Rimandata anche la questione della bonifica. Sono tutte promesse che l’amministrazione non può mantenere: la stessa assessora Segala ha detto che il primo progetto reale sarà pronto non prima della fine del 2022».

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