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L'ordinanza di Zaia: «Didattica digitale integrata al 100% alle superiori»

«A decorrere dal 7 gennaio 2021 e fino al 31 gennaio 2021», questa la durata del provvedimento firmato dal presidente della Regione Veneto

È stata firmata, poi annunciata ed infine pubblicata l'ordinanza ragionale di ieri, 4 gennaio, con cui il presidente della Regione Luca Zaia ha rimandato la ripresa della didattica in presenza nelle scuole superiori del Veneto. «A decorrere dal 7 gennaio 2021 e fino al 31 gennaio 2021, gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, statali e paritari, e le scuole di istruzione e formazione professionale adottano la didattica digitale integrata - si legge nell'ordinanza - per il 100% della popolazione studentesca». Quindi il rientro in classe per gli studenti dei licei o degli altri istituti superiori è rimandato almeno fino a febbraio.
La motivazione è riportata nella premessa dell'ordinanza, in cui si legge che «l'attività scolastica in presenza ammonta a circa 117.000 unità quanto ad alunni e a oltre 18.000, quanto a docenti e personale ata». Sarebbe quindi possibile la formazione di assembramenti nei plessi scolastici o in prossimità. E questo aumenterebbe il rischio di diffusione del coronavirus nelle famiglie.

Le uniche deroghe riguardano le attività di laboratorio, che ovviamente non si possono svolgere a distanza, e le attività degli studenti con disabilità o con bisogni educativi speciali. «Gli istituti garantiscono la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l'uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali - prosegue il provvedimento - Garantendo comunque il collegamento on-line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata».

Didattica in presenza per tutte le altre scuole, a cui si applicano le disposizioni dell'allegato all'ordinanza nel caso in cui si verificassero casi di positività al coronavirus.

Il documento dedica, infine, un breve punto al trasporto pubblico a cui viene chiesto di rimodulare l'offerta tenendo conto del fatto che studenti e professori non dovranno più spostarsi per raggiungere le scuole.

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