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Covid, ordinanza sulla scuola. Zaia: «Didattica a distanza al 100% alle superiori»

Primo aggiornamento del nuovo anno del presidente regionale sull'emergenza coronavirus in Veneto. «Preoccupati per l'aumento dei contagi in Europa. Da noi sono ancora stabili»

Primo aggiornamento del 2021 da parte del presidente della Regione Luca Zaia sull'emergenza coronavirus in Veneto. Insieme a lui, l'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin ed il direttore generale della sanità veneta Luciano Flor.

Il primo bollettino letto pubblicamente da Zaia è quello delle 8 di questa mattina, a cui ha aggiunto il dato sulle vaccinazioni: «Alle 12 di oggi sono state somministrate 16.748 dosi del vaccino anti-Covid, ovvero il 43,1% dei vaccini che abbiamo in magazzino. Una percentuale che testimonia l'efficienza della nostra macchina vaccinale, la quale entro la fine di questa settimana dovrebbe somministrare tutti i vaccini a disposizione, in attesa dei prossimi che dovrebbero arrivare lunedì. Ed ogni persona che è stata vaccinata ha già l'appuntamento fissato per il richiamo».

Conclusa la lettura dei dati, il presidente del Veneto ha condiviso la preoccupazione che le Regioni hanno espresso ieri in video-conferenza con il Governo. La preoccupazione riguarda l'innalzamento dei contagi da coronavirus che si sta verificando in altri paesi europei, nonostante le restrizioni. Una crescita che potrebbe riguardare anche l'Italia, con qualche settimana di ritardo. «La situazione non va sottovalutata - ha dichiarato Zaia - In Veneto siamo atipici perché la curva non cresce e non cala dopo 20 giorni di restrizioni. Sappiamo anche che la mutazione inglese del virus è presente anche nella nostra regione ed è molto più contagiosa. Ma chi conosce la situazione dettagliata di tutte le regioni è l'Istituto superiore della sanità ed il Comitato tecnico scientifico. Quindi come Regioni abbiamo chiesto al Governo di prendere delle decisioni che siano incontrovertibili, secondo scienza e coscienza. E quindi che non ci siano più quelle discussioni a cui abbiamo assistito per settimane».

Zaia ha poi annunciato di aver firmato un'ordinanza che riguarda la ripresa delle lezioni scolastiche del 7 gennaio. «Vista la situazione epidemiologica e le previsioni del Ministero della salute, non ci sembra prudente riprendere con le lezioni in presenza nelle scuole superiori - ha detto il presidente del Veneto - Quindi a gennaio la didattica a distanza sarà ancora al 100%. È un sacrificio che non è legato ai trasporti. Noi siamo pronti per garantire trasporti pubblici con una didattica in presenza al 75%. Il problema in questo momento non è non avere i pullman, il problema sono gli assembramenti».
Il provvedimento è stato poi approfondito dal dottor Flor: «Riguarda 117mila studenti e 18mila tra docenti e personale tecnico e amministrativo. E secondo le nostre rilevazioni, ogni volta che troviamo un positivo in una scuola secondaria nel 28% dei casi ne troviamo un altro. Più si scende con l'età e più questa percentuale si abbassa».

Il dottor Flor ha parlato anche di ospedali: «Da un mese, il numero dei ricoveri è stabile. C'è una sorta di equilibrio tra il numero di persone che riusciamo a guarire e quelle che si ammalano. Un dato che anche le restrizioni non ha modificato. E tra i pazienti Covid in area non critica, attualmente ci sono 330 pazienti in terapia sub-intensiva, quindi maggiormente impegnativi. Questa mattina i posti liberi in terapia intensiva erano 56, quindi non abbiamo problemi a prendere in carico malati, sia Covid che non Covid. Ma il numero dei ricoveri non deve aumentare perché per continuare a curare tutti dovremmo ridurre le altre attività».

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