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Emergenza Covid e carenza di personale: la Regione alza a 1800 il massimale di assistiti per i medici di base

La Giunta ha varato alcune “disposizioni temporanee ed eccezionali in materia di Assistenza Primaria e di Continuità Assistenziale”, per fronteggiare la situazione legata alla pandemia e la scarsità di medici di medicina generale in attività

Riunitasi martedì in seduta, la Giunta regionale del Veneto ha varato, su proposta dell’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, alcune “disposizioni temporanee ed eccezionali in materia di Assistenza Primaria e di Continuità Assistenziale” per far fronte all’emergenza Covid-19 in atto e all’attuale carenza di medici.
L’atto è stato illustrato nel corso del punto stampa del Presidente Luca Zaia, durante il quale è stato fatto anche il punto sulla situazione legata alla pandemia.

La delibera regionale ripercorre le varie situazioni nazionali e locali che hanno portato all’attuale carenza e ricorda che, per cercare di risolvere tali criticità, sono state presentate alcune proposte di integrazione all’Accordo Collettivo Nazionale per la Medicina Generale, chiedendo che vengano previste specifiche forme di incentivazione all’accettazione e/o penalizzazioni in caso di mancata accettazione o successiva rinuncia alle zone carenti /vacanti. Il tutto, peraltro, deve trovare una definizione a livello nazionale nell’ottica dell’uniformità e omogeneità tra le Regioni.

La situazione legata al covid è però di vera e propria emergenza, e la Giunta veneta ha assunto una serie di decisioni temporanee ed eccezionali, valide comunque non oltre il 31 dicembre 2022, con una previsione di spesa massima di circa 52 milioni di euro.

Su base volontaria, e prevista la possibilità dell’aumento da 1500 a 1800 assistiti per ogni medico di medicina generale in attività; un’integrazione regionale all’indennità annua per avere il collaboratore di studio pari a due euro per assistito in carico; per quanto riguarda i medici di continuità assistenziale è previsto un aumento del compenso previsto dall’Accordo Integrativo Regionale da 32 a 40 euro lordi l’ora.

Da parte regionale, verrà istituito un Tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali per la Medicina Generale per formulare ulteriori indirizzi per la soluzione delle problematiche nel contesto della Continuità Assistenziale.

Scarica la delibera della Regione Veneto

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