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Lettere, pareri e mozioni in Regione: «No alle discariche di amianto»

I comitati contro le discariche di Caluri e Ca' Balestra hanno consegnato direttamente al presidente Zaia una lettera con le loro preoccupazioni

C'è anche il parere negativo del Comune di Mozzecane nella trentina di documenti presentati in Regione Veneto contro la richiesta di apertura di una discarica di amianto a Caluri, frazione di Villafranca vicina a Mozzecane. Inoltre, il Partito Democratico ha rilanciato il parere dell'Ulss 9 Scaligera, anch'esso contrario all'attivazione della discarica. Mentre i comitati si sono rivolti direttamente al presidente della Regione Luca Zaia.

Dopo quella di Villafranca, anche l'amministrazione comunale di Mozzecane ha manifestato «totale contrarietà» all'apertura di una discarica di amianto a Caluri. Il parere è stato formalizzato in un documento presentato a Venezia e finito nella pila delle documentazioni con cui si suggerisce alla Regione di negare il consenso alla discarica. E presto il Comune di Mozzecane ripeterà la procedura anche per il progetto di discarica previsto a Ca' Balestra, nel territorio di Valeggio sul Mincio. Anche per questo secondo progetto, il parere dell'amministrazione di Mozzecane è fortemente negativo e si unisce al coro formato da altre amministrazioni, da ambientalisti, da comitati e anche da agricoltori che chiedono lo stop alle discariche.

Stop che il PD vorrebbe rendere immediato con una mozione presentata in consiglio regionale da Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon. Il documento dei due consiglieri punta a reintrodurre nel piano regionale dei rifiuti il divieto di realizzare discariche di amianto in aree di ricarica delle falde acquifere. E per supportare la loro mozione, Bigon e Zanoni hanno recuperato il parere dall'Ulss 9 Scaligera sulla discarica di Caluri. «Alla luce delle criticità non compiutamente risolte, gli elementi di incertezza non consentono, allo stato attuale, di poter esprimere parere favorevole, per quanto di competenza ed in ottica precauzionale», ha scritto l'Ulss 9.
Due i pericoli evidenziati dai consiglieri: «La stretta vicinanza degli impianti con i centri abitati e il rischio ambientale legato soprattutto alla perdita e all’aerodispersione delle fibre di amianto». Pericoli confermati anche dall'Ulss 9 Scaligera. Nella sua relazione, infatti, l'azienda sanitaria scrive: «La distanza dai centri abitati in relazione alla direttrice dei venti dominanti deve essere oggetto di specifico studio. Ulteriori approfondimenti meritano le potenziali ricadute, in termini di impatto sanitario, sulle abitazioni e sui lavoratori presenti nelle immediate vicinanze. E permangono dubbi sulla potenziale compromissione ambientale, con particolare riferimento alla permeabilità molto elevata del terreno ed allo stato idrogeologico degli acquiferi superficiali e profondi».
Parole così commentate da Zanoni e Bigon: «Insomma, questo parere non può essere ignorato dalla Regione e anzi dovrebbe spingere la giunta ad assumere le dovute azioni per mettere uno stop ai progetti».

Foto con Zaia no discarica 19_02_24

E direttamente al presidente della Regione Veneto Luca Zaia e all'assessore regionale all'ambiente Gianpaolo Bottacin si sono rivolti ieri, 19 febbraio, il comitato anti-discarica di Ca' Balestra e il comitato Tutela Ambiente e Salute di Villafranca. I comitati hanno regalato a Zaia un cesto di prodotti tipici dell’agricoltura locale, oltre ad opuscoli informativi sulle attrazioni e le bellezze del territorio. Ma al presidente della Regione è stata anche consegnata una lettera in cui vengono riproposte tutte le preoccupazioni in merito ai progetti di discarica di amianto previsti per Villafranca e Valeggio.

Zaia ha risposto promettendo la convocazione dei comitati durante la commissione per la valutazione di impatto ambientale. Però il presidente della Regione ha anche aggiunto: «Siamo l’unica regione che non ha una discarica di amianto. Il che non vuol dire che bisogna farla qua: è successo che è stata presentata questa domanda».
I comitati hanno replicato evidenziato il problema della deroga che consente la creazione di discariche anche in zone di riserve idriche. Infatti, se proprio fosse necessario, questo tipo di discariche potrebbe essere attivato, ma non in queste zone delicate.

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