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Discariche di amianto, Dall'Oca: «Il sito di Caluri non è idoneo»

Il Comune di Villafranca ha inviato alla Regione un documento pieno di motivazioni per non autorizzare l'impianto di stoccaggio. E da Valeggio il comitato anti-discarica di Ca' Balestra scrive ai consiglieri regionali: «Modificate il piano dei rifiuti di Veneto»

Doppia azione contro le proposte di apertura di due discariche di amianto in provincia di Verona. Da una parte il Comune di Villafranca ha inviato a Venezia un documento pieno di osservazioni che dovrebbero convincere la Regione Veneto a negare l'autorizzazione all'impianto di stoccaggio progettato dall'azienda bresciana Tecnoinerti per un sito nella località di Caluri. Dall'altra parte il comitato contro il progetto di discarica a Ca' Balestra di Valeggio sul Mincio ha scritto ai consiglieri regionali chiedendo una revisione del piano regionale dei rifiuti.

Due azioni distinte che però s'incontrano su quest'ultimo punto. Anche il sindaco di Villafranca Roberto Dall'Oca è infatti favorevole ad una modifica del piano dei rifiuti approvato dalla Regione Veneto. Una modifica già formalizzata dai consiglieri regionali del Partito Democratico Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni e che risolverebbe il problema delle due discariche di amianto progettate per i due siti veronesi. Le due proposte, infatti si basano su una deroga da poco introdotta nel piano dei rifiuti. Deroga che i consiglieri PD vogliono cancellare.

Ma per Villafranca, il problema della discarica di Caluri non è solo la deroga inserita nel piano dei rifiuti. L'amministrazione guidata da Dall'Oca ha infatti prodotto un documento di una quarantina di pagine in cui sono contenute una serie di motivazioni tecniche che indicano il sito della discarica come non idoneo. «Abbiamo identificato criticità legate alla permeabilità del terreno - ha elencato il sindaco di Villafranca - alla presenza di abitazioni a ridosso della discarica con la conseguente mancanza del rispetto delle distanze minime, la vicinanza ad altre cave della medesima categoria, la vicinanza ad una discarica ancora monitorata, la carenza di valutazione degli impianti cumulativi, il mancato rispetto delle prescrizioni del piano di rischio aeroportuale, la mancata valutazione per aumento di rischio ambientale in caso di incidente aereo, richiamato il divieto di discariche in alta pianura vulnerabile ai nitrati, il mancato rispetto delle distanze dai pozzi, il possibile rischio dispersione delle fibre in aria, la carenza dei piani di gestione operativi e di emergenza, criticità sulla viabilità e carenze sulla caratterizzazione dei terreni e sulle verifiche di stabilità».

Il tema della deroga concessa dal piano dei rifiuti è però centrale per evitare che altri siti in Veneto vengano individuati per attivare nuovi impianto di stoccaggio dell'amianto. E per questo il comitato anti-discarica di Ca' Balestra ha scritto a tutti i consiglieri regionali veneti consigliando un intervento di modifica urgente al piano regionale dei rifiuti. Piano che attualmente consente in deroga l'apertura di discariche di amianto anche nelle zone più vulnerabili. Ma il comitato non chiede solo che questa deroga venga eliminata. Tra le richieste ci sono anche quelle di «predisporre uno studio a livello regionale per la localizzazione di impianti per rifiuti contenenti amianto che escluda le zone di ricarica delle falde acquifere nonché quelle instabili, esondabili e alluvionabili» e di «finanziare uno studio approfondito destinato a valutare le alternative oggi esistenti al conferimento in discarica di rifiuti contenenti amianto».

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