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Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità Centro storico / Stradone Scipione Maffei

Genitori degli studenti del liceo Montanari: «Orari scolastici insostenibili»

All'istituto veronese mancano circa 30 aule e per risolvere il problema degli spazi sono stati sfalsati i tempi in modo da rispettare le norme anti-Covid. Una scelta che crea «enormi difficoltà ai ragazzi e alle famiglie»

Si sono definiti «la carica dei 1.179», ma potrebbero essere anche di più. Sono i genitori degli studenti del Montanari di Verona, liceo che ha tra i suoi indirizzi quello di scienze umane e quello economico sociale. Facendo seguito ad un'iniziativa promossa da una classe dell'istituto, sabato scorso, 3 ottobre, i genitori hanno scritto a Carlo Poli, il responsabile della Provincia di Verona dell'area che si occupa della manutenzione del patrimonio edilizio. Per conoscenza, la lettera è stata inviata anche al preside del liceo Matteo Sansone, al responsabile del servizio prevenzione e protezione del liceo Luca Ambra, al responsabile dell'ufficio scolastico provinciale Albino Barresi, al sindaco di Verona Federico Sboarina e al prefetto Donato Cafagna, ma è a Poli che i genitori hanno sentito «l'assoluta necessità» di scrivere che «l'organizzazione scolastica attuata nella scuola in termini di orari di frequenza è per i nostri ragazzi e per noi famiglie insostenibile». I genitori comprendono le «grandi difficoltà organizzative richieste da questa emergenza sanitaria», ma le scelte effettuate sugli orari creano «enormi difficoltà ai ragazzi e alle famiglie».

Il problema principale è quello degli spazi. Sostanzialmente al liceo Montanari mancano aule che permettano a tutti gli studenti di frequentare le lezioni senza creare assembramenti, rispettando così le misure anti-Covid. E se il problema sono gli spazi, la soluzione è stata trovata nei tempi e cioè nello sfalsamento degli orari. Orari che, però, inevitabilmente si sono allungati.
«Trovarsi per cicli di tre settimane a frequentare il pomeriggio finendo alle 17.30 comporta non poche criticità, disagi e timori - scrivono i genitori - Molti dei ragazzi provengono dalla provincia (Lessinia, Lago di Garda, Basso ed Est Veronese) e ci sono enormi disagi per i trasporti. Quest'orario costringe i ragazzi ad uscire di casa comunque al mattino e restare in attesa molte ore in giro, non si sa bene dove, per poter essere a lezione alle 14 per poi a lezioni terminate alle 17.30 restare per strada o in stazione in orari serali d'inverno ad aspettare i mezzi di trasporto con enormi rischi in termini di sicurezza e con rientri a casa ad orari veramente inaccettabili, senza contare l'impossibilità di gestire in maniera adeguata lo studio ed i compiti di casa. In questi giorni molte famiglie hanno dovuto modificare l'orario di lavoro con conseguenti disagi ai datori di lavoro o alle propria attività per poter far assistere alle lezioni pomeridiane i loro figli ma non possono di certo sperare nella possibilità di perpetrarlo per l'intero anno scolastico. Anche i ragazzi che fortunatamente abitano più vicini alla scuola lamentano difficoltà importanti a seguire le lezioni con questi ritmi sfalsati ed anche loro, pur non avendo grossi problemi di trasporto, si ritrovano spesso soli a dover attendere qualche coincidenza ed a rientrare a casa per la maggior parte non prima delle 18.30 a volte, attraversando da soli borghi mal frequentati. Cosa non meno importante è che con questo tipo di assetto orario molti ragazzi sono costretti a rinunciare alle loro attività extrascolastiche. Inutile ricordare quanto sia fondamentale nell’età dell’adolescenza avere delle passioni da poter coltivare che siano sportive, artistiche o di qualsiasi altro genere. I ragazzi sono già stati costretti, per forza maggiore da febbraio, a rinunciare alle loro attività; è altrettanto inaccettabile che debbano continuare a farlo. Nessun altro istituto di Verona, per quanto a nostra conoscenza, ha così radicalmente rivoluzionato l'assetto orario delle lezioni. Non è pensabile che questa situazione venga mantenuta ancora a lungo e siamo convinti che con uno sforzo da parte di tutte le istituzioni preposte si possa trovare una soluzione ossia quegli spazi, che il dirigente riferisce essere di circa 30 aule, per poter far tornare i nostri ragazzi a scuola in modo sicuro, presente e proficuo».

E il problema sollevato dai genitori risulta ancora più fastidioso se lo si mette in relazione alle segnalazioni di alcuni studenti sugli autobus affollati. Gli studenti si ritrovano così in una situazione assurda, perché hanno ritmi scolastici sfasati dall'obbligo di dover rispettare il distanziamento fisico, però nel tragitto tra casa e scuola viaggiano ammassati nei mezzi pubblici.

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