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Pronto per la proiezione a Verona, il primo film sulla ritirata degli alpini in Russia

“La Seconda Via”, di Alessandro Garilli, è stato presentato in Senato nei giorni scorsi e nel pomeriggio di domenica la pellicola sarà protagonista al cinema teatro Santa Teresa di Borgo Roma

Sarà proiettato in anteprima provinciale domenica pomeriggio, alle 16, al cinema teatro Santa Teresa di Borgo Roma il film “La Seconda Via” di Alessandro Garilli, il primo lungometraggio che porta in scena la tragica ritirata degli alpini in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il film è stato presentato pochi giorni fa in Senato, in occasione dell’ottantesimo della ritirata di Russia e della prima Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino. E il 29 gennaio (oltre che in replica lunedì alle 21 sempre a Santa Toscana e dalla prossima settiamana a Valeggio sul Mincio), la pellicola sarà proiettata a Verona (Informazioni e acquisto biglietti al link: https://ticket.cinebot.it/s.teresa/titolo/603).

«Aspettavamo con ansia questa proiezione che sono sicuro darà un ulteriore contributo a far capire meglio attraverso le immagini la tragedia incredibile che hanno vissuto i nostri alpini in terra di Russia. A distanza di quasi ottant’anni queste narrazioni ancora ci sconvolgono: da allora però è nato quell’amore per il corpo degli alpini, che si tramanda di generazione in generazione», commenta il presidente dell’ANA Verona Luciano Bertagnoli, ricordando che la sezione veronese è stata una delle prime a promuovere e a sostenere il progetto di Garilli quando ancora era poco più di un’idea. «Non dimentichiamo mai la follia della guerra e coltiviamo sempre il bisogno della convivenza e della pace nei popoli liberi e democratici», aggiunge Bertagnoli che domenica alle 16 sarà in sala per assistere alla proiezione. La pellicola, che parla veneto e che è stata ambientata anche nel Veronese, a Valeggio sul Mincio dove il regista ha scelto di vivere, si ispira al libro “Ritorno” (Mursia) di Nelson Cenci e vede la partecipazione straordinaria di Neri Marcoré, oltre ad ad avere tra i protagonisti l’attore veronese Sebastiano Bronzato.

Frame dal film “La Seconda Via” di Alessandro Garilli-2

Domenica a Santa Teresa saranno presenti in sala oltre al regista, Elisabetta Garilli e Francesco Menini, compositori della colonna, e gli attori Francesco Zanelli e Nicola Adobati. «È stato iniziato un percorso affinché "La seconda via" sia proiettato nelle scuole medie, inferiori e superiori. I ragazzi conoscono la guerra del Vietnam tramite i film, ma non sanno quasi nulla della campagna di Russia, costata la vita a centinaia di migliaia di giovani soldati italiani e di alpini. La maggior parte di loro aveva tra i 18 e i 25 anni. Al centro del film c’è la sofferenza di chi ha compiuto questo surreale cammino: più che un film di guerra è un film di uomini nella guerra», ha riassunto il regista Garilli al presidente del Senato Ignazio La Russia. La pellicola, è ambientata sul fronte russo nel gennaio 1943. "La seconda via" è prodotto da QualityFilm e Angelika Vision con Rs Productions e in collaborazione con Rai Cinema. È stata opera finalista al Premio Solinas e selezionata agli European Days di Torino.

TRAMA - Il film si svolge nel gennaio del 1943. Siamo sul Fronte Russo e la Compagnia 604 del Sergente Bisi (Giusto Cucchiarini) sta affrontando l’inferno della traversata della steppa a temperature vicine ai -40°C. La tempesta di neve incessante impedisce la visuale del paesaggio circostante. Ci sono Zaina (Simone Coppo) e Prati (Sebastiano Bronzato) seguiti da Artico (Stefano Zanelli) che si fa aiutare da Ferri (Nicola Adobati) perché non riesce nemmeno più a reggere il suo zaino. Con loro il povero mulo Remagio, che a fatica trasporta una slitta con sopra il Tenente Sala (Ugo Piva). Tutti gli altri non ce l’hanno fatta, i sei sopravvissuti lottano con tutte le loro forze per arrivare al villaggio di Popowka e fuggire così all’accerchiamento del nemico che sentono sempre più vicino. Una volta calata la notte, gli Alpini arrivati allo stremo delle forze perdono il contatto con la realtà. Attraversano boschi, vallate, laghi e campi come dentro a un sogno, l’effetto lisergico del freddo e del disorientamento dato dal buio li porta su una seconda via.

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