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Covid-19, aumento di contagi nel Veronese: appello alla prudenza e una lettera per gli over 60 non vaccinati

In una conferenza stampa che venerdì si è tenuta a Palazzo Barbieri, il sindaco di Verona Federico Sboarina, il direttore dell'Ulss 9 Scaligera Pietro Girardi e il direttore dell'AOUI Callisto Marco Bravi si sono rivolti alla cittadinanza per chiedere il rispetto nelle misure anti contagio

Visto l’aumento dei contagi da Covid-19 registrato negli ultimi giorni a Verona e provincia, due sono le raccomandazioni di Comune e istituzioni sanitarie: massima attenzione e rispetto delle misure anticontagio, e adesione alla campagna vaccinale.

Un appello anche in vista della partita tra Inghilterra e Italia di domenica sera per il titolo di Campioni d’Europa, appuntamento sportivo che sarà vissuto con entusiasmo e partecipazione da moltissimi i veronesi, nelle loro abitazioni ma anche nei luoghi all’aperto. È principalmente in queste situazioni che serve massima attenzione e cautela: l’uso della mascherina non è più obbligatorio all’aperto ma necessario nei casi di assembramento, quando non sono garantite le distanze di sicurezza.

C’è poi la campagna vaccinale, che in città prosegue spedita ma che tuttavia registra un importante numero di veronesi over 60 anni non ancora vaccinati. Si tratta di 11 mila cittadini che non hanno ricevuto nemmeno la prima di dose di vaccino, la maggior parte di età compresa tra i 60 e i 70 anni e per raggiungere i quali nei prossimi giorni inizierà una campagna informativa organizzata da Ulss e Comune, con le lettere che verranno consegnate direttamente a casa.

CONTAGI COVID - Nell’ultima settimana, dal 3 al 9 luglio, a Verona e provincia sono stati 227 i nuovi casi registrati di positività al Covid, 100 dei quali solo in città. Di questi, 70 sono asintomatici, solo 5 già vaccinati almeno con una dose, per un’età media di 32 anni.

VACCINI - Nei prossimi giorni verrà consegnata una lettera agli 11 mila veronesi over 60 non ancora vaccinati. Un foglio con tutte le informazioni e l’importanza della profilassi per proteggere se stessi ma soprattutto le persone più fragili che non possono essere vaccinate.

TAMPONI - L’appello delle istituzioni è quello di collaborare al fine di agevolare l’indagine epidemiologica, ovvero il tracciamento dei positivi e dei loro contatti. A tale scopo, resta valido lo strumento del tampone, che si può effettuare liberamente anche senza ricetta medica.

A fare il punto della situazione, è stato il sindaco Federico Sboarina nel punto stampa di venerdì a Palazzo Barbieri. Insieme a lui, il direttore generale dell’Azienda Ulss 9 Scaligera Pietro Girardi e il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Callisto Marco Bravi.

«L’appello è di prestare ancora massima attenzione e senso di responsabilità – ha detto il sindaco -. L'aumento dei contagi registrato in questi giorni ci dice che non è ancora il momento di abbassare la guardia. È vero che non è più obbligatorio indossare la mascherina all’aperto, ma è altrettanto vero che bisogna invece farlo nelle situazioni di assembramento e quando non vengono garantite le distanze di sicurezza. Il pensiero va alla serata di domenica, quando ci sarà la finale degli Europei – aggiunge Sboarina-. La speranza è che l’epilogo sia quello che tutti auspichiamo e di poter festeggiare una bel momento di sport nazionale, tuttavia dobbiamo farlo in modo responsabile e rispettoso degli altri. Quanto ai vaccini, nei prossimi giorni partirà una massiccia campagna di informazione per raggiungere personalmente le 11mila persone ultrasessantenni che ancora non sono vaccinate. Uno sforzo importante ma indispensabile per fare arrivare a tutti il messaggio di come il vaccino sia lo strumento fondamentale e indispensabile per uscire definitivamente da questa situazione».

«La maggiore contagiosità delle varianti invita alla massima prudenza, il rischio è quello di mettere in pericolo le persone più fragili o le cui condizioni fisiche non le rendono idonee a ricevere il vaccino - precisa Girardi-. L’aumento dei casi di questi giorni non è legato a grossi focolai, più che altro sono contagi che avvengono nei luoghi del divertimento e della socialità, tra i giovani soprattutto. Per il momento non c’è nessun allarme varianti, la nostra provincia è tra le più indenni dalle mutazioni».

Il direttore Bravi ha insistito sull’importanza dei vaccini e sull’indagine preventiva attraverso il tampone. «Il 90% dei ricoverati in terapia intensiva non aveva fatto alcuna dose. Il vaccino rimane lo strumento più utile che abbiamo a disposizione per tutelare la propria salute e proteggere i propri cari. Resta importante anche il tampone e segnalare tutti i contatti con estrema trasparenza, ciò è fondamentale per fermare sul nascere eventuali focolai e ridurre la diffusione del virus».

lettera agli over 60 non vaccinati 1-2

lettera agli over 60 non vaccinati 2-2

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